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Chiusi. Il Presidente di Banca Valdichiana: “Le Banche di Credito Cooperativo vincono la sfida della globalizzazione”.

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(Comunicato stampa)

 “Il nostro impegno all’alba del nuovo decennio sarà quello di mantenere intatti gli obiettivi di vicinanza al territorio, alle famiglie, alle imprese, ma anche la mutualità e sensibilità verso l’associazionismo, i giovani, le comunità locali, i piccoli comuni”. Sono le parole, pronunciate quasi con orgoglio, dal presidente di Banca Valdichiana, Fabio Tamagnini all’inizio di questo 2020. “Nel corso del 2019  –  ricorda il presidente dell’Istituto di Credito – sono nati i gruppi bancari cooperativi, e Banca Valdichiana ha aderito, così come deliberato dall’ assemblea sociale, al gruppo bancario ICCREA,  che conta su 142 banche di credito cooperativo dislocate su gran parte del nostro territorio nazionale”.

Sono passati 136 anni dalla nascita della prima cassa rurale italiana (Loreggia 1883). Da allora, l’intuizione di quella esperienza si è diffusa nei territori, e nel tempo si è trasformata in un valore, capace di accompagnare  e sostenere la crescita e la coesione delle comunità locali.

La funzione delle banche di prossimità e cooperazione si riconosce in pieno nell’articolo 45 della Costituzione Italiana, che recita: “la Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità”.

“Sul fronte delle novità bancarie i tempi corrono, a volte, più veloci del pensiero e dei progetti – insiste Tamagnini – e le numerose normative  e le varie vicende economiche ci impongono scelte e decisioni impensabili in altri contesti: stiamo vivendo il tempo della globalizzazione e anche per il credito cooperativo ci sono stati e ci saranno cambiamenti epocali, con adozione di norme e dinamiche fino a poco tempo fa non immaginabili”.

Il mantra dell’Unione bancaria europea è la riduzione dei rischi e la minimizzazione delle perdite. “Da qui – approfondisce Tamagnini – l’inasprimento dei requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce, e un’accelerazione sul processo di dismissioni di asset deteriorati, con conseguenze di indebolimento delle singole Banche. Ma proprio per questo sono stati creati i nuovi gruppi bancari, che quali danno serenità, compattezza  e credibilità a tutto il Credito Cooperativo, facendolo collocare al terzo posto in Italia per numero di sportelli, e al quarto posto per totale degli attivi”.

”Noi, come Banca Valdichiana – conclude il presidente  – continueremo quindi ad essere orgogliosamente banca locale, a perseguire il bene comune, a cavalcare il cambiamento da attori principali, nella certezza che saremo ancora vincenti e che quell’idea nata 136 anni fa, sarà ancora attuale, giovane, imprescindibile negli anni a venire a partire da questo 2020”.