Sembra che gli Etruschi, questo intrigante popolo, pre romano, sulle cui ceneri abbiamo costruito le nostre città e la nostra cultura e civiltà millenarie, nell’Italia Centrale, abbiano deciso di tornare protagonisti ora che si parla di “macro regione” e di “Nuova Etruria”. Lo hanno fatto ad ottobre tornando sulla scena nei colli pievesi a San Donnino, non poteva mancare la loro presenza, nuovamente rivelata, a Chiusi e al centro della sua storica necropoli, dalle parti di Poggio Renzo.
Tutto è cominciato, probabilmente stimolati proprio dall’eco dei ritrovamenti pievesi, da una delle tante iniziative del Gruppo Archeologico chiusino, che il 30 gennaio nel corso di una ricognizione aerea individua una cavità che si apriva nel terreno proprio a due passi dalla Tomba della Scimmia, sulla strada che va al Chiaro di Chiusi, nella zona ormai famosa, fin dalla metà dell’Ottocento, per essere disseminata di tombe della nobilità etrusca della città di Porsenna.
A raccontare tutto quello che è successo da quel 30 gennaio ad oggi in una sala di San Francesco stracolma di cittadini e di autorità, sono stati la giunta comunale con un sindaco Bettolini compreso e convinto nel ruolo di promotore dell’iniziativa e del progetto insieme a quello ormai imminente di candidato sindaco alle prossime elezioni comunali e l’assessore Chiara Lanari sempre più a suo agio, anche per i trascorsi giornalistici, nei panni della “Boschi chiusina”.
Erano presenti oltre alle autorità militari della zona, il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Eugenio Giani, il Vescovo Stefano Manetti, il Sovrintendente Andrea Pessina, la responsabile territoriale della soprintendenza e del museo archeologico la effervescente e appassionata dottoressa Mariangela Turchetti, insieme agli esponenti del Gruppo Archeologico Sanchini e Ciarini.
Il lavoro di scavo è soltanto all’inizio, ma la tomba sembra essere interessante e nel filone di quelle dipinte che ci sono vicine e che sono una delle peculiarità della necropoli chiusina. Al momento è stato detto, si può affermare che si tratta di una tomba a camera, con un corridoio che sembrerebbe tutto da indagare, e non oggetto di scavi clandestini, verosimilmente con due ambienti separati da un atrio centrale, con traccia di pittura rossa a incorniciare per lo meno la porta di accesso ad una delle celle laterali.
Intanto è chiaro il quadro di riferimento entro il quale il nuovo ritrovamento sarà collocato. Ne ha parlato il Soprinntendente dottor Pessina che ha già previsto 15.000 euro per mandare avanti i lavori e 25.000 per alcuni progetti precedenti riguardanti la necropoli, ne ha parlato il presidente Giani ricordando l’impegno della Regione per il “Progetto Etruschi” e per la “giornata degli Etruschi” da istituire probabilmente a cominciare dal 30 aprile, ne ha parlato Ciarini in qualità di Presidente del Patto Territoriale interregionale, ricordando risorse e progetti che ancora possono essere utilizzati, ne ha parlato il sindaco Bettollini ricordando che sarebbe partito questa mattina per Bruxelles ad esporre il progetto “Esperience Etruria”.
Noi come Corriere Pievese continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa nuova “Primavera Etrusca” come l’ha chiamata il Vescovo Manetti. A Chiusi, a Città della Pieve, a Castiglione del Lago, a Cortona. E intanto l’idea di “Nextruria”di cui abbiamo parlato con il sindaco di Castiglione del Lago, Sergio Batino, comincia ad assumere contorni più definiti.
Gianni Fanfano