Home Rubriche Interventi Chianciano. Tanta carne al fuoco. Speriamo che qualcosa resti

Chianciano. Tanta carne al fuoco. Speriamo che qualcosa resti

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Tra poco è agosto, Chianciano è deserta. Partiti gli ospiti degli eventi sportivi e del congresso dei Verdi, non c’è nessuno. E meno male che tali eventi ci siano stati anche se si è accesa una polemica per il fatto che allo stato attuale la cittadina termale sostiene a fatica, anche questo tipo di eventi nel senso che, in tutta la zona centrale di piazza Italia non c’è un bar aperto, o un qualsiasi altro locale atto a rifocillare le persone a seguito delle manifestazioni. Che in effetti erano anche parecchie. Certo un cane che si morde la coda. Se l’economia si riprendesse anche i locali aprirebbero ma se non aprono come decolla ‘economia?

In questi giorni c’è notizia di un investimento da parte del comune che ha incaricato un importante studio romano di architettura affinché metta in atto uno  studio su possibili riqualificazioni della zona Rinascente, che in verità versa in particolare stato di degrado e si presenta proprio come impatto negativo e sconfortante agli occhi dei turisti. Intanto Caputi ha acquistato all’asta  il complesso termale di Salice (Pavia) progettando probabilmente un grande polo termale italiano, differenziato e specializzato a seconda della patologia. Visione che anche in una delle prime interviste dopo l’acquisizione delle Terme di Chianciano aveva caldeggiato. Ma oltre a questo fermento ora, addirittura sembra che ancora, dopo gli americani ( ricordiamo che tre anni fa furono visti nientedimeno che Steve Bannon  e Phyl  Murphy in zona, interessati ad investire)  siano interessati alla cittadina  termale dei russi infatti si mormora, niente meno, di  un politico e magnate del calibro di Dimitrj Medvedev interessato ad operazioni di investimento. Cosa ci sarà di vero in tutti questi fermenti che potrebbero confluire in una effettiva ripresa di Chianciano? Il tempo ce lo dirà, ma di tempo ne è rimasto veramente poco prima di cadere nel baratro. I chiancianesi sperano che quanto prima, pandemia permettendo si veda una buona volta un vero segnale di rinascita del termalismo e un rifiorire di Chianciano proprio in nome delle sue terme.

Nunzio Dell’Annunziata