Rassegna stampa. Dal Corriere dell’Umbria di Michele Marzoli
Con la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, il comprensorio lacustre perderà anche il laboratorio di analisi, oggi situato presso l’ospedale di Castiglione del Lago. La notizia, trapelata in questi giorni in riva al Lago, è destinata ad alimentare le preoccupazioni e i timori delle popolazioni del Trasimeno che negli ultimi mesi stanno assistendo ad una progressiva riduzione dei servizi socio – sanitari.
La recente “battaglia” legale intrapresa dal Comune di Montegabbione per la riapertura del pronto soccorso di Città della Pieve è solo una delle tante azioni messe in campo dalle popolazioni locali per fronteggiare l’accorpamento e quindi la conseguente riduzione sul territorio dei servizi socio – sanitari, prevista con il progetto di riqualificazione dell’assistenza sanitaria dell’ambito distrettuale del Trasimeno. A Panicale, la popolazione teme la chiusura del punto di erogazione dei servizi sanitari, anche in considerazione della presenza di ben due residenze per anziani.
A Tavemelle si discute da tempo sul futuro del Centro di salute, a fronte del taglio dei servizi specialistici. Decisioni, dunque, che interessano e preoccupano non solo i Comuni che si affacciano sul Lago, ma anche quelli dell’Alto – Orvietano, del Pievese e della Valnestore, con un bacino d’utenza anche più esteso. Il laboratorio di Castiglione del Lago, in particolare, esegue le analisi su campioni biologici che afferiscono dai punti prelievo di tutto il territorio e quindi di Città della Pieve, Magione, Passignano, Panicale e Tavemelle nonché in favore degli utenti ospedalieri.
Il suo trasferimento all’ospedale di Branca, cosi come quello degli altri laboratori di analisi degli ospedali periferici dell’Usi 1, farà risparmiare così ha riferito l’assessore regionale alla sanità. Luca Barberini, in una recente interrogazione in assemblea legislativa – circa 3,5 milioni di euro. Considerazione che, però, non soddisfa il gruppo Civicamente adesso Piegare, il quale si sta occupando della vicenda e che risulta firmatario di una nota indirizzata al direttore generale Asl Umbria 1, Andrea Casciari; al direttore del Distretto Trasimeno, Simonetta Simonetti, e all’assessore regionale Luca Barberini.