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Borgo Dentro. “…Il Terziere che doveva correre”. E’ arrivato e si è preso la scena

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Sabato 9 dicembre in un Teatro degli Avvaloranti, gremito di ospiti e contradaioli si è consumata la giornata dell’orgoglio borgodentrino (gesuino, per i puristi, pievesi doc, come me). Con Chiara Cottini nelle vesti di spigliata animatrice della serata, facilitata anche dal giocare ovunque in casa, nelle “cose di terziere”, con il cognome che porta di “cotanto padre”, è stata la serata dedicata ai 40 anni di vita del Terziere ed alla presentazione del libro “Il Borgo da dentro. Cuore di Città della Pieve”

La giornata si è poi conclusa nella taverna del Terziere dove hanno festeggiato soprattutto i contradaioli.

Diciamo che si è trattato di un’altra bella ventata di identità pievese e di esposizione delle opportunità e della ricchezza che i Terzieri hanno sinora rappresentato e soprattutto possono rappresentare per la nostra città ,

Lo ha detto , lo stesso sindaco, nel suo saluto, riferendosi al terzo libro della storia dei terzieri, dopo quelli di Fanfano e Fiacconi del Castello, di Marilena Rossi e Marroni per il Casalino, questo fresco di stampa del Borgodentro “…ha chiuso il cerchio”.

Ma è un cerchio che si chiude e nello stesso tempo ne apre altri. Perché suggella un ciclo che in questi anni ha visto protagonisti tutti e tre i Terzieri pievese e nello stesso rempo fornisce gli stimoli a chi vuole pensare ed agire per crescere ancora in futuro.

Voglio dire che da alcuni anni i tre terzieri pievesi si sono messi a correre sulla strada della qualità ed oggi si può dire che a parte qualche difficoltà, ci si augura, temporanea del Castello, sono tutti e tre su un livello alto , che consente di arricchire la sfida interna fra le tre parti ma anche di potenziare la sfida delle tre parti unite, cioè la “Pieve tutta” può lanciare contro gli avversari che popolano il mondo delle rievocazioni storiche, delle identità culturali, del folklore popolare italiano e del turismo culturale,

Il colloquio a tre voci di Chiara Cottini, Gabriele Bordi, Maria Luisa Meo, che ha fatto da filo conduttore nella serata agli interventi ai filmati , alle narrazioni, ai ricordi ed alle riflessioni di decine di contradaioli, è stato gradevole e coerente nel valorizzare tutti gli aspetti e i momenti della vita di terziere. Hanno fatto irruzione nella serata tutte le tappe, le difficoltà e i momenti di crescita e di vittoria. La soddisfazione per i risultati raggiunti ed il cammino fatto.

Ha ragione il presidente Gabriele Bordi quando ha ricordato ( e noi ne abbiamo preso spunto per il titolo di questo nostro articolo) che il Terziere Borgodentro “ha sempre dovuto correre” per recuperare il tempo perso, il tempo in cui non è stato presente nella scena pievese, mentre gli altri due si erano già organizzati e si erano avvantaggiati. E’ stato per anni quasi un handicap più psicologico che altro. Ma ora possono dirlo e noi (nelle cui vene scorre altro sangue) possiamo confermarlo. Tranquilli “amici/nemici” del Borgodentro siete arrivati. E non da ora!

Il libro curato da Maria Luisa Meo oltre a ricordare la vita del Terziere e dei diversi protagonisti, porta un contributo importante, in alcuni suoi capitoli alla ricerca costante che si deve avere, sul fenomeno e sulla identità terzieristica pievese. Giulia Bonomini, Chiara Cottini e Maria Luisa hanno curato una ricerca sulle “ragioni della partecipazione” estremamente interessante per i risultati, ma anche come base di partenza per continuare, magari in modo allargato con gli altri terzieri, ad approfondire sia altri aspetti identitari e sociali, ma anche per indagare su qualche elemento di crisi che in ogni organismo vivente talvolta si genera.

C’è un interessante capitolo di introduzione storica che porta ulteriori elementi di conoscenza sul periodo iniziale di vita dei terzieri, durante l’epoca comunale, sulle forma di governo e sulle competenze, una ricerca anche questa che potrebbe continuare, in modi e tempi appropriati per arrivare al periodo fondamentale della vita terzieristica pievese, cioè quello al cui interno si svolgono e fanno riferimento non solo i cortei ed i Palio ma anche le altre iniziative annuali, cioè il Rinascimento e l’età del Perugino. Il periodo d’oro della nostra area.

I capitoli su “Le manifestazioni annuali” e “lo spazio urbano” sistematizzano alcuni elementi di conoscenza storica da una parte e dall’altra forniscono alcuni spunti di riflessione per un lavoro futuro.

Le manifestazioni annuali del Terziere Borgo Dentro sono i “Quadri viventi” a Pasqua e la “Festa Titolare” , per usare il vocabolario senese, del “Beato Giacomo Villa”. Insieme alle altre degli altri terzieri ( Festa di San Rocco e Botteghe più Presepe Monumentale per il Castello, Festa di San Luigi e Infiorata per il Casalino), costituiscono il calendario annuale perenne della vita dei Terzieri pievesi. Appuntamenti fondamentali per i contradaioli, e che sempre più stanno diventando date di richiamo anche per gli amanti delle identità storiche, di un turismo particolare, di un target che dovremmo studiare meglio. Mi viene da chiedere quale potrebbe essere l’ulteriore “specializzazione” della Festa del Beato Giacomo, pur sapendo quanto è duro tornare, in breve tempo, al lavoro dopo il “grande stress” del Palio.

Il tema dello spazio urbano rapportato e vissuto in chiave contemporanea potrebbe essere un ulteriore spunto di riflessione e approfondimento, per specializzarci e per acquisire vantaggi competitivi verso altre città ed altre offerte, oltre che realizzare in un altro modo ancora quella qualità che i terzieri stanno costruendo. Ma qui il progetto rischia di prendere la mano e diventare sogno. La domanda potrebbe essere. “ Quale politica di arredo, tutela e sviluppo urbanistico ed architettonico funzionale e coerente con la vita e l’attività dei terzieri?” E’ solo uno spunto che meriterebbe subito un parere pregiudiziale di urbanisti e tecnici del settore oltre che degli addetti ai lavori. Ma ci si potrebbe provare. A cominciare dall’arredo urbano che sarebbe forse il terreno più abbordabile nell’immediato.

Insomma è stata una gran bella serata di cui dobbiamo ringraziare il Terziere Borgodentro a cominciare dal suo Presidente Gabriele Bordi e dal consiglio direttivo.  Una serata che ha fatto sentire orgogliosi di essere pievesi tutti, non solo quelli di parte giallonera. Una serata che ha parlato di tanto passato, ma che ha anche suggerito molto futuro. Sarebbe importante se da qualche parte, tutti, trovassimo il tempo ed il modo per parlarne. Magari in un Ente Palio, opportunamente arricchito e ristrutturato.

Gianni Fanfano