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Armati di tuta e scarpe da ginnastica in marcia contro la violenza

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Parrano – Armati di tuta e scarpe da ginnastica e con i presunti dolori alle gambe del giorno dopo. Domenica 26 marzo, al Fosso del Bagno, meglio conosciuto come le Tane del Diavolo. I cittadini dei cinque comuni dell’Alto Orvietano: Fabro, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Montegabbione e Parrano sono partiti alla volta della Panchina Rossa di Parrano. Sotto il controllo dei tutori dell’ordine, del personale paramedico e della protezione civile. E’ iniziata la “Marcia delle Donne”. Con i sindaci in prima linea a guidare gli improvvisati podisti che seguivano.

Bello anche lo striscione preparato che identificava che quel corteo, maggiormente fatto da donne, ma anche con qualche uomo. Con la telecamera di un atletico (solo lui) giornalista della Rai Regionale. La marcia è iniziata alle 11 per poi arrivare a destinazione tre quarti d’ora dopo. Sono state intervistate una donna per comune. Senza troppi convenevoli, e per una volta non è stata una vetrina delle istituzioni. Ad attendere il serpentone umano, i cartelli disposti sopra alle panchine nel giardino della Panchina Rossa. Cultura, Amore, Rispetto, ecc. Sono stati cartelloni preparati dai giovani ragazzi dell’Istituto Agrario di Fabro. Le quattro Assessore hanno parlato della manifestazione che hanno avuto premura di organizzare. Dicendo all’unisono, che è importante che vengano coinvolti i ragazzi, per insegnare loro il rispetto. E per combattere quel grandissimo demone che è il sessismo.

Una battaglia che va ad unirsi a tutte quelle passate e che vanno dal diritto al voto, al divorzio ed all’aborto. Riguardo a quest’ultimo tema. E’ di pochi giorni fa la notizia di quella ragazza che non riusciva a trovare un ospedale dove vi fosse un medico che non sia obiettore. Per l’interruzione volontaria di gravidanza, nei tempi e nei modi previsti dalla legge.

Nella giornata di ieri mancava per motivi personali l’Assessora e Vicesindaca di Montegabbione, Isabella Marchino, sapientemente sostituita dal Sindaco Fabio Roncella. Il quale si è sentito in dovere di trattare un tema caldo come la violenza sulle donne e di poterlo ampliare, sensibilizzando il più possibile non solo la popolazione oppure chi presente, ma tutti. Mentre il rapido e coinciso intervento del Sindaco di Monteleone d’Orvieto, Angelo Larocca, ha parlato che in certe situazioni e circostanze, la donna è considerata un oggetto. Una cosa, senza personalità ne diritti, e questo è un concetto che va cambiato.

Bello ed interessante l’intervento di Jasmine Artini, dell’Istituto Agrario di Fabro, che ha letto un discorso sulla sensibilità e di denuncia nel confronto di chi con la violenza si crede di essere superiore. Ed invece non lo è.

Con il lancio di palloncini colorati, bianchi e rosa, c’è stato l’applauso generale. Con un grazie di cuore anche a chi in cucina si è adoperato per preparare una merenda deliziosa. Un bel gesto, e spero sia il primo di un lungo percorso che unisca nelle attività, gli abitanti dell’Alto Orvietano. In una concezione che parli di unione e non di qualcos’altro. Perché è appunto, la prima che fa la forza.

Adesso vorrei finire con una frase di John Lennon.

“Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole.”

Patrik Manganello