Home Rubriche Il punto di vista del direttore “Archivio Pievese”. Salci 30 e 31 agosto 1975

“Archivio Pievese”. Salci 30 e 31 agosto 1975

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Sto sistemando il mio archivio. Qualche settimana fa ho anticipato sulla mia pagina Facebook, alcune foto delle due giornate di spettacoli che si svolsero a Salci nell’agosto del 1975. Ho visto che sono state  poi riprese anche in rete. All’origine c’erano alcune foto che avevo ritrovato nella pagina fb di Filippo Bianchi, critico musicale e direttore della rivista “Musica Jazz” che fu l’organizzatore dell’evento sul piano artistico e musicale insieme all’ingegnere Lello Bove che invece curò tutta la parte logistica.In questi giorni ho ritrovato altro materiale che pubblico in questo articolo. Ci sono gli articoli che Mario Barzanti scrisse in quei giorni sulle pagine regionali dell’Unità e di Paese Sera. Di quest’ultima testata abbiamo solo una bozza, ma molto interessante, per capire il retroterra artistico e musicale, in cui l’evento si collocava. C’era stata da poco in Piazza Plebiscito Umbria Jazz.  C’è anche il depliant della manifestazione con l’elenco degli artisti principali. ma come si vede dagli articoli vi furono anche contributi che non risultavano nel programma ufficiale.

A correzione di quanto detto su fb l’iniziativa fu organizzata oltre che dalla Federazione del PCI di Perugia anche da quella di Siena, insieme all’Associazione degli  “Amici dell’Unità” e con interessamento particolare di Gino Galli (Gal) che era un vignettista dell’Unità e di Rinascita, nonché dirigente regionale del partito.  Ovviamente tanta parte ebbe la sezione del PCI di Città della Pieve e il partito della zona.

Le motivazioni dell’iniziativa sono indicate nel depliant. Altri tempi.

La manifestazione mise sotto i riflettori Salci per alcune settimane e precedette di qualche mese la presentazione da parte di una società svizzero/americana  di un progetto di villaggio turistico privato, che presupponeva una grande variante per la ristrutturazione del borgo e per soprattutto per la nuova cubatura che doveva essere realizzata intorno al borgo.  Il progetto suscitò, come era naturale,  un grande dibattito a livello politico locale e regionale. Il Comune e la Regione proposero dei vincoli, soprattutto di uso pubblico per alcuni servizi. Poi alla fine tutto abortì per disaccordi fra i proprietari del terreno e del borgo (Perrini) e la società promotrice (Samep). E tutto fu avocato presso l’ambasciata italiana a Parigi. E lì rimase. Ma su questa fase della storia di Salci, e della vicenda, torneremo in seguito, con altri materiali.

C’è un piccolo particolare che spesso sfugge a quanti, giustamente, lamentano l’abbandono in cui versa questo vecchio centro che è stato cruciale per agricoltura, l’economia, e quindi anche per la storia e la  politica pievese per tanti anni. Il particolare che si dimentica è che ci troviamo di fronte ad una proprietà/azienda privata. Proprietà privata che soprattutto nell’ultima parte della sua storia non ha certo brillato per dinamicità ed intraprendenza.

Gianni Fanfano

 

 

Lucio Dalla

Gabriella Ferri 

Gabriella Ferri

Gabriella Farri e sullo sfondo Filippo Bianchi

Gabriella Ferri