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Amianto, Peltristo: “La Usl Umbria 2 disponga punti di prelievo per la ricerca di fibre”.

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(Comunicato stampa)

“Le tubazioni in cemento amianto non costituiscono una sorgente primaria di pericolo per la salute pubblica qualora interrate e integre. Il principale rischio sanitario correlato all’amianto è di tipo inalatorio”.

E’ quanto scrive la Usl Umbria 2, dipartimento di prevenzione, in risposta al Gruppo consiliare Civica  Piegaro guidato da Augusto Peltristo, dopo ave preso visione della mappatura effettuata da SII (Servizio Idrico Integrato) e da VUS (Valle Umbra Servizi).

La nota, inoltre, precisa: “Le tubazioni in cemento amianto possono tuttavia generare situazioni di rischio se oggetto di interventi di rimozione o manutenzione che portano all’esposizione parziale o totale all’aria ambiente del manufatto con possibile aerodispersione di fibre. Questo, soprattutto nel caso in cui la superficie esterna del manufatto sia deteriorata, anche parzialmente, con dissoluzione della matrice cementizia ed esposizione di fibre, oppure durante interventi di taglio delle tubazioni in modo non corretto. Si possono dunque creare condizioni di rischio per i lavoratori addetti a tali operazioni e per gli ambienti limitrofi alle aree d’intervento”.

“Tutti gli interventi – è scritto nella nota – che comportano demolizione o rimozione di materiali contenenti amianto, la normativa prevede la presentazione di un Piano di lavoro all’azienda sanitaria locale competente per territorio”, evidenziando che non “ritiene che vada annesso carattere di priorità, in termini sanitari, a interventi a tappeto sulle tubature per acqua potabile al fine di ridurre la potenziale cessione all’acqua di fibre di amianto”.

Monitorare le condizioni dei manufatti contenenti amianto, valutare potenziali eventi in grado di poter causare cedimenti strutturali dei materiali contenenti amianto a contatto con acqua destinata a consumo umano ed effettuare una valutazione e gestione dei rischi secondo il modello del Water Safety Plan. E’ quello che sollecita la Usl Umbria 2 ai gestori, aggiungendo che farà le sue opportune valutazioni. In conclusione scrive che “non si ritiene utile avviare un programma di screening per la ricerca di fibre amianto in acqua destinata al consumo umano”.

Il vice Commissario Lega Trasimeno e capogruppo Augusto Peltristo in risposta a questo precisa: “La Usl Umbria 2 è ora che si prenda le proprie responsabilità, non deve demandare, ma deve sollecitare i gestori a collaborare. E’ arrivato il momento – aggiunge Peltristo – di iniziare a fare in controlli che sono già cominciati nella provincia di Perugia con la Usl Umbria 1”.

Peltristo infine conclude dicendo: “La Usl Umbria 2 disponga in tempi rapidi, in collaborazione con i gestori, punti di prelievo per la ricerca di fibre in amianto, così da poter coprire tutto il territorio regionale”.