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All’ombra del pavone, albergatori delusi

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Chianciano. Le congiunture turistiche, franche dalle problematiche più o meno note, si muovono attraverso schemi difficilmente prevedibili. Gli albergatori chiancianesi, si aspettavano una certa affluenza che, sommata a qualche cliente abituale e integrata da una manifestazione sportiva doveva dare luogo a quel movimento che periodicamente regala una boccata di ossigeno all’economia asfittica del settore.

In realtà un certo “traffico” c’è stato ma ha riguardato solo agriturismi e alberghi con centro benessere. Benchè si affermi che ci sia un ritorno, tendenziale, al termalismo che coinvolge anche le nuove generazioni, nella realtà si nota che i giovani, soprattutto per vacanze brevi prediligono il centro benessere, che offre variegate, elastiche e immediate tipologie di soggiorno. Oppure l’agriturismo. L’albergo tradizionale, termale, rimane appannaggio di quei clienti un po’ avanti con l’età che cercano relax, riposo, tranquillità.

E per l’appunto gli alberghi chiancianesi che non dispongono di un centro benessere interno alla struttura, nella stragrande maggioranza hanno patito penuria di clienti, anche di quelli per solo pernottamento e colazione che in genere fanno sentire la loro benefica presenza, dopo le ormai abituali prenotazioni on-line. E quindi alle prese con una frotta di monelli ( con tutto l’affetto e il rispetto) ingestibili che sciamano nei corridoi, nelle sale e si riversano per le strade in tenuta ginnica, gli albergatori hanno ancora una volta avuto modo di decodificare la dicitura: “turismo sportivo”: il suono è bello e fascinoso ma nella realtà, come si svolge a Chianciano è una gran confusione. Un lavoro disordinato, stressante che permette ad aziende sull’orlo del collasso solo di prolungare l’agonia se non si inverte la rotta. Certo altra cosa sarebbe lavorare in un territorio organizzato con strutture e idee adeguate per sviluppare questo settore. Se le organizzazioni sportive avessero un serio punto di riferimento per le attività agonistiche, di preparazione, di ritiro, allora si potrebbe parlare di turismo sportivo tra le offerte che partono da Chianciano. Tra le altre idee di rilancio e sviluppo potrebbe rientrarci anche questa. Speriamo. Lo dico sempre i chiancianesi sperano e non perdono l’ottimismo e l’ironia: se non ci fosse quest’atteggiamento, anzi queste convinzioni, non si potrebbe lavorare nel turismo dove buonumore, cortesia, ottimismo sono regola.

Nunzio Dell’Annunziata