Home Rubriche Addio “Pechi”. ” Mi dettero il nome di un attore francese”

Addio “Pechi”. ” Mi dettero il nome di un attore francese”

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Ci ha lasciato Giuliano Casubaldo, per tutti “Pechesce”. E’ stato, come già detto, un pezzo di storia del calcio pievese. Di quel calcio degli anni sessanta che si riprendeva dopo la stagione della grande Pievese e della grande Frazzi degli anni cinquanta. Giuliano comincià a giocare nella “Virtus” la squadre dei ragazzini dai dodici, tredici, quattordicenni, che si organizzò attorno ai due “vecchi”, Carlino Ferraguzzi e Gigi Gallo. Il primo, era l’organizzatore ed il libero, il secondo il portiere. Poi Giuliano giocò nel Centro Sportivo e nella rinata Pievese per buona parte degli anni settanta, vivendo una stagione di successi che lui stesso ricorda. Che giocatore era? Era uno che dava del tu al pallone. E con lui là davanti, estro e fantasia erano assicurati. Ed era un guascone a volte anche in campo. Se guardate attentamente la foto vedrete che gli teniamo le mani. Perchè voleva fare le corna sopra la testa del portiere Gigi.Lo vogliamo ricordare con le sue parole. Le parole di una intervista contenuta nel libro “Fanno scuola agli argentini”, del 2007 (g.f)

La foto in evidenza della Virtus è del 1964.

Intervista a Giuliano Casubaldo del 2007

 Sono nato a Città della Pieve il 3 aprile del 1950. Ho fatto per tre anni l’istituto professionale alberghiero a Montecatini anche se poi non ho preso il diploma.

Ho lavorato poi alla Stamperia Umbra a Pobandino dal 1969 fino a al 2005.

Entrai soltanto qualche mese dopo l’apertura. Allora c’erano circa trenta operai.Poi ci sono stati una media di 50/60 dipendenti occupati.

La proprietà è sempre stata dei Curti.padre prima e figlio poi. Oggi mi risulta che ci siano ancora una settantina di dipendenti. Io lavoravo alla produzione di prodotti chimici. Ho dato i primi calci nella Virtus agli inizi degli anni sessanta. Poi sono andato a studiare nel 64/65/66 a Montecatini, all’Istituto Alberghiero. In quegli anni ho giocato nel settore giovanile della Pistoiese.

La prima partita che ho giocato in prima squadra con il Csi Pievese è stata a Chianciano, dove abbiamo perso per 4 a 1. Io giocavo mezzala con il numero 10. Ho giocato fino al 1986. Il periodo migliore che ricordo è stato quello quando siamo saliti in Promozione.( da tenere presente che allora non c’erano prima categoria ed Eccellenza). I dirigenti di quegli anni erano Dario e Giuliano Possieri, Brogelli e Pulito. L’allenatore di quegli anni era Ivano D’Ubaldo. I compensi erano molto ridotti , per noi pievesi che eravamo la grande maggioranza,c’era un premio partita di 2.500 lire a punto.

Una grande partita che ricordo fu quella che facemmo a Narni Scalo contro l’Elettrocarbonium. Loro lottavano per non retrocedere e noi vincemmo per 2 a 1.Poi per salvarsi furono costretti a pagare 3 milioni a Santa Maria degli Angeli. Il Castiglione aveva delle belle squadre, così pure il Tuoro, che lottò con noi per tutto il campionato della promozione fino allo spareggio.

Altro momento importante fu quello di quando vincemmo la Coppa Umbra Dilettanti. In Finale battemmo la Castellana per due a zero. Segnò un goal Mencuccini. Il secondo non me lo ricordo se Brilletto o Gabriele.

Luccica fece l’allenatore dell’ultima partita. Fra i giocatori che venivano da fuori, i nigliori che ricordo furono Brillo Luciano da Monteleone e Pieretti da Cetona.Mosci sempre di Cetona e Pizziconi sempre di Cetona detto “Cecio”.

Poi i fratelli Pagnotta di Castiglione.Uno giocava libero e l’altro mezzala sinistra. Dopo che ho smesso di giocare ho fatto anche l’arbitro nei tornei Uisp. Ho cominciaqto ad arbitrare a 27 anni ed ancora lo faccio.

La dote più importante che deve avere un arbitro è quella di capire quello che succede in campo, capire la situazione. Mi ricordo una partita a Siena tra Montefollonico e Sinalunga. Furono coinvolti tutti in una rissa, solo uno rimase fuori. erano le prime due squadre in classifica.

Anche mio fratello Enzo ha arbitrato sempre nei tornei della Uisp.

Il mio soprannome “Pechesce” viene da un personaggio dello spettacolo francese, che io ricordavo per come andavo vestito, soprattutto per i pantaloni corti.Avevo 14 /15 anni, quando cominciarono ad usarlo.

Anche i miei due fratelli Ivano ed Enzo hanno fatto qualche partita nella Pievese.