Home Sanità A Panicale c’è preoccupazione per il Centro di salute

A Panicale c’è preoccupazione per il Centro di salute

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Rassegna stampa. Dal Corriere dell’Umbria di Michele Marzoli

II timore di un progressivo smantellamento dei servizi amministrativi, scolastici e sociosanitari che insistono nel capoluogo, ha indotto numerosi cittadini di Panicale a costituirsi in Comitato civico, la cui attività, a pochi mesi dalla nascita, è già fervente. “E’ diffusa e profonda la preoccupazione, tra la gente, che i servizi essenziali vengano chiusi – spiegano i membri del Comitato che illustra anche le iniziative in corso. La prima in ordine di tempo è relativa a una indagine che ha prodotto da un lato una corposa adesione alle finalità del Comitato, al di sopra delle aspettative degli stessi promotori, e che dall’altro avrebbe confermato come la preoccupazione per questi temi sia superiore a quanto inizialmente immaginato.

“In questi giorni è in fase di realizzazione la riorganizzazione dei Centri salute del distretto del Trasimeno – spiegano – che passeranno da tre a due. Verrà unificata l’area sud (Città della Pieve, Panicale e Tavernelle) con l’area ovest (Castiglione del Lago) e verrà lasciata invariata, almeno sembra, l’area nord (Magione, Passignano e Tuoro). Noi abbiamo chiesto già da tre settimane un incontro con la direzione distrettuale Trasimeno Usi 1 e siamo in attesa di riceverne conferma. Siamo fiduciosi che la sensibilità della direzione Usi del Trasimeno ci consenta questo incontro prima possibile, anche nel rispetto delle aspettative della popolazione”.

L’incontro rappresenterà il primo impegno ufficiale del Comitato e non a caso avrà a tema la riorganizzazione dei Centri salute del distretto del Trasimeno, tematica delicata per le sorti dei servizi sanitari del centro di Panicale. “Il capoluogo – spiegano i membri del Comitato civico – se non opportunamente tutelato dalle istituzioni amministrative e dalle forze politi che rischia di essere il solito vaso di terra cotta costretto a viaggiare insieme a vasi di ferro, come sta avvenendo da tre anni a questa parte. Il tutto nonostante si registri la presenza di due case protette, assimilabili di fatto a due piccoli ospedali”. Dai panicalesi arriva anche il ringraziamento per tutti coloro che hanno condiviso e stanno condividendo le finalità del Comitato e l’auspicio di poter riuscire a dissipare nel prossimo futuro le preoccupazioni che affliggono la popolazione.