Sono passati solo dieci anni dalla messa on line del Corriere Pievese ed ormai ci siamo talmente abituati alla sua attività di informazione che ci pare sia sempre esistito.
Invece, la nascita di questo riuscitissimo progetto ha diviso in due, in un prima ed un dopo il Corriere Pievese.
Al momento della sua messa in rete, io ero ancora consigliere comunale a Città della Pieve e la comunicazione politica passava ancora attraverso l’affissione di manifesti e la distribuzione di volantini: roba antica, costosa da produrre e da distribuire, scarsamente efficace nel raggiungere il pubblico. Ciò specialmente in un mondo che vedeva progressivamente cambiare il modo di fare comunicazione, anche politica.
A quei tempi l’Amministrazione Comunale pubblicava il proprio periodico trimestrale, in cui i gruppi consiliari avevano il loro spazio, ma che non era sufficiente ad intervenire con puntualità nel dibattito politico.
Certamente c’era la stampa locale, ma la possibilità di ottenere spazio era ridotta ed ancor più lo era la capacità di raggiungere il pubblico interessato.
E Facebook, che aveva fatto la sua apparizione nel 2004, non era ancora stato aperto all’utilizzo che conosciamo oggi.
Quindi, quando il Corriere Pievese debuttò in rete, fu subito una straordinaria opportunità per chi, come me, aveva un ruolo politico elettivo.
Era finalmente possibile comunicare con i cittadini e confrontarsi alla pari, spesso anche aspramente, con chi governava la città che, più e più volte chiamato in causa, non poteva non rispondere.
Prima del Corriere Pievese non era così.
E questo non sembri riduttivo, perché ancor oggi lo spazio offerto dal Corriere Pievese è preziosissimo per chi lo vuole utilizzare: meglio di noi lo sanno quei cittadini che nel proprio territorio non usufruiscono di un servizio di informazione equivalente.
Ben ha fatto poi la redazione ad allargare l’orizzonte di osservazione a trecento sessanta gradi nel territorio, fornendo informazioni su quanto avviene intorno a Città della Pieve, tenendo in rete le comunità del nostro territorio.
Siamo quotidianamente, quasi ossessivamente, raggiunti da informazioni vere e false, spesso su fatti lontanissimi da noi, il che spinge le persone meno attrezzate a chiudersi in se stesse.
In questo contesto, il Corriere Pievese è una finestra aperta da cui entra una luce discreta e gentile che ci permette di conoscere quanto di interessante accade in città ed a poca distanza da noi.
Ed io dico grazie a chi ha avuto il merito di renderlo possibile.
Lorenzo Berna