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Walter Verini ( Pd) “Credo che l`intesa ci sarà”

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(Rassegna stampa dal QUOTIDIANO NAZIONALE intervista di Michele Nucci). Walter Verini, commissario umbro del Pd, nonostante a tarda sera l’intesa con i 5 Stelle sul nome del candidato presidente per le regionali sembri fatta, resta prudente.

«Prima che canti il gallo tre volte avremo un nome»,

Diceva nel primo pomeriggio. E in effetti pare che alla fine il gallo abbia cantato. Avete raggiunto l’accordo su Francesco Di Maolo, vero?

«Mi pare che si stiano superando le rigidità e che la possibilità di trovare intese su profili autorevoli e condivisi sia concreta»

Avete rischiato di rompere…

«Non conveniva a nessuno. Noi e i Cinquestelle governiamo insieme e quindi credo che l’intesa sia sempre stata auspicabile e possibile. Al di là delle schermaglie, abbiamo lavorato per trovare le con vergenze possibili per rafforzare un progetto civico sul quale lavoriamo da mesi e senza arroganza».

Ma voi fino a ieri mattina avevate sostenuto un altro candidato a spada tratta: Andrea Fora. Che cos’è successo?

«Fora con grande generosità aveva dato la disponibilità a fare un passo indietro di fronte a candidati di grandissimo spessore come Brunelle Cucinelli».

Ma il candidato non è Cucinelli. Fora c’è rimasto male…

«Mi pare ci sia un clima favorevole all’accordo e Andrea non ha aspettato tempo per dichiarare disponibilità ad aiutare e non a ostacolare soluzioni positive. Ma se un accordo nuovo ci fosse, sarà lui a decidere che cosa fare. E comunque il suo progetto e i contenuti innovativi sono in ogni caso fondamentali per ogni tipo di intesa».

Quindi per voi il sindaco di Assisi, Stefania Proietti che era stata proposta da Di Maio, non era di un ‘certo spessore’?

«Non è un problema di persone, abbiamo sempre detto che è bene che i sindaci concludano i loro mandati senza lasciare le città senza guida».

Lei sa che quello in Umbria non è solo un test regionale .vero?

«E’ Salvini che ha detto che voleva fare un test m Umbria contro il governo. E noi abbiamo subito detto che l’Umbria non merita di essere usata come una clava per manovre leghiste. Il Cuore Verde non è il Papeete. E domenica anche Di Maio ha detto che si poteva raggiungere un’intesa a determinate condizioni che mi sembra possano essere alla portata».