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Viale Icilio Vanni, la sua storia, da Pieve di Tutti

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Il 30 marzo 1903 morì a Roma Icilio Vanni. Nato a Città della Pieve nel 1855 dal dott. Camillo e da Altavilla Matteucci, egli visse con la famiglia a Perugia dove si laureò in Legge. Fu docente universitario a Perugia, quindi a Parma, Bologna e Roma. Approfondì particolarmente gli studi di Filosofia e Sociologia del Diritto ispirandosi al Positivismo di Auguste Comte  e al Positivismo critico di Immanuel Kant. La cerimonia funebre si tenne a Perugia il 10 aprile. Il Municipio di Città della Pieve fu rappresentato alle onoranze.

Città della Pieve tributò a Vanni una commemorazione in teatro tenuta dal prof. Omero Gobbani, un ricordo marmoreo nella casa in cui nacque, una lapide nella facciata del Palazzo Comunale con epigrafe del professor Leonardo Tiberi di Perugia e l’intitolazione della strada detta Le Monache. Fin dal primo Novecento Viale Icilio Vanni divenne il centro di aggregazione della vita cittadina. In estate venivano organizzati concerti per villeggianti. Ogni sera, dalle 21 alle 22, si esibiva un’orchestrina diretta da Italo Frullani. La birreria Cecconi offriva la possibilità di incontri e intrattenimento. Il 16 settembre 1924 il Viale fu completato attraverso la Inaugurazione del Monumento ai Caduti in Largo della Vittoria  e del viale della Rimembranza intorno al Monastero delle Clarisse.

Negli anni ’60, intorno al Viale, nella zona Santa Lucia avvenne una delle espansioni urbane della città . Il Viale divenne snodo della direttrice di espansione e luogo di intervento pubblico. Come primo atto, nel 1962, il Comune acquistò un terreno laterale con l’obiettivo di realizzarvi una zona verde e un parco divertimenti per bambini. Venne realizzato un percorso con panchine e alberi nella parte alta mentre la parte pianeggiante venne mantenuta a campo sportivo. Un intervento importante fu la successiva riorganizzazione. Nel 1968 fu redatto un progetto preliminare per la sistemazione dell’area antistante il Monastero delle Clarisse. Nel corso degli anni ’70 il Viale assunse il ruolo di zona principale di ritrovo cittadino e di passeggio.

Ancora oggi un’oasi da mantenere e regolamentare perché luogo simbolo della vita comunitaria.

da pieveditutti.com