Home Rubriche Interventi Una “Strategia” per Città della Pieve

Una “Strategia” per Città della Pieve

Condividi

Può succedere di rimanere con la macchina in panne. Non potere andare, così, alla presentazione di una associazione civica di un amico, Franco Barbabella,  ad Orvieto. Smadonnare un po’,  scendere da cavallo e pensare a cosa dire con un amico con cui hai un appuntamento il giorno dopo. Per ragionare insieme su queste nostre terre di mezzo. Come capita spesso anche se spesso con poco costrutto. Può succedere, così,  di scendere di cavallo, tornare a casa, e mentre ti fai un caffè e metti la musica sul canale “Suisse Jazz”, prendere in mano l’ultimo numero di Limes “Una strategia per l’Italia”. Un’occhiata veloce al sommario e subito parte l’idea, l’analogia.

Se qualcuno pensa ad una strategia per l’Italia perché non pensarla noi per il nostro neo circondario, perché non per la nostra Pieve che si accinge, con le spade già sguainate al duello elettorale. Mica siamo figli di un Dio Minore! No, non è localismo.

Tra poco partirà la lista dei programmi elettorali, per le comunali, la costruzione delle squadre. Già, ma con quale strategia, come dice Limes? Speriamo che ci sia. Strategia è cosa diversa dal programma, dal provvedimento, dalla futura delibera. Ancora di più dagli slogan elettorali. Strategia è analisi, visione, ricerca, progetto, sguardo lungo. E’ un patrimonio che una città, un luogo si danno, e coltivano nel tempo. A prescindere da chi amministra. E’ il testimone del bene comune che si passano. Diventa l’orizzonte che vale per tutti e che traccia il solco. Dove ognuno poi nel corso degli anni mette il suo seme. E’ la civiltà o meno di un luogo. Un nuovo “genius loci”.

E così comincio a buttare giù qualche prima idea, primi schemi, primi ragionamenti. Da ampliare, segmentare, approfondire, arricchire e, perché no, da discutere e contestare. In un confronto ed in un dibattito laico, non pregiudiziale, senza verità in tasca, senza anatemi anacronistici. Un confronto di testa e di cuore, per fare soprattutto squadra,  che non è roba di queste nostre terre, di questa nostra Pieve., ma anche di questa nostra piccola zona.

La struttura del volume monografico di Limes mi convince: Risorse, Vincoli esterni, Vincoli interni, Uno stato per l’Italia. Proviamo a seguire questa architettura. Tenendo insieme analisi dello stato attuale e progetto. In questa prima fase per comodità. Metto giù i primi titoli. Poi se qualcuno vorrà, a tempo perso, potrà darmi una mano. Intanto io ho già lo schema per la chiacchierata di venerdì. Speriamo che sia utile. Anche per qualche nostro lettore.

 

Una strategia per Città della Pieve

Risorse
Vincoli esterni
Vincoli interni
Un patto, uno stato, per Città della Pieve ed il Circondario

Risorse
1)La storia
Gli etruschi
La civiltà comunale
Il Rinascimento
La Diocesi
La Bonifica
Il movimento contadino ed operaio del ‘900
Il primo regionalismo degli anni ‘70 ed i servizi

2)Il patrimonio artistico ed ambientale
La struttura urbanistica
La Piccola Città d’Arte
I monasteri, gli archivi, le chiese, le torri
Il cotto senese

La civiltà collinare
Il Perugino
I miti del Trasimeno, il sistema museale diffuso

3) Gli eventi
Il Presepe Monumentale
I Quadri Viventi
L’Infiorata
Il Palio della Caccia al Toro
Epoche in Passerella
Evento appuntamento con il Il Tempo. Radici e ali

4) L’accoglienza
Il sistema ricettivo
Turismo esperienzale
Le cucine
I prodotti
Le guide diffuse e il patrimonio virtuale

5) La centralità
Italia di mezzo
2 Mari
Aree metropolitane di Roma e Firenze

Alta Velocità

Il Telelavoro, una opportunità pensata per noi.
Il corridoio Milano Roma
La terra dei laghi. Trasimeno, Chiusi, Montepulciano

Il Cetona
Distretto nuova Etruria

Un sistema scolastico a rete

6) Le attività produttive

Le piccole attività manifatturiere e l’artigianato

La produzione agricola

Il commercio piccolo e medio

Gli strutture ricettive e i pubblici esercizi

Il sistema creditizio

I pendolari

Il Terziario avanzato

Gli studi di consulenza e progettazione

 Vincoli Esterni
La globalizzazione, la finanziarizzazione, l’Età Metropolitana
La non Regione. L’Umbria. Territorio e istituzione
la mancanza di un  circondario del duemila, la nuova area vasta.
La mancanza di un pacchetto di leggi regionali speciali, di Umbria e Toscana, per le terre di confine(sanità scuola, viabilità, turismo)

Referendum sull’adesione alla Toscana

Le infrastrutture come vantaggio competitivo( Ferrovia e A1)

Dopo ed oltre l’Umbria. L’Italia di Mezzo
Referendum sull’adesione alla Toscana

Vincoli interni
Debolezza della struttura economica ed imprenditoriale
Arretratezza del sistema politico
Frammentazione e asistematicita della società civile  e dell’associazionismo

Dimensioni

Un patto ed uno stato per Città della Pieve
Dopo ed olltrevl’Umbria. L’Italia di Mezzo
Referendum sul l’adesione alla ToscanaUna nuova legge elettorale regionale che garantisca la rappresentanza di ogni territorio
Costruire un sistema politico certificato, dal punto di vista qualitativo è rappresentativo
La specializzazione turistica, il distretto
Favorire la definizione e la stipula anche di contratti di lavoro d’area, cooperazione e concertazione.
Centrali di acquisto e vendita associate per le aziende non di gruppo
Definizione di certificazioni d’area per prodotti e servizi
Costruzione di una banca progetti pubblico/privato
Centri di ricerca, classi dirigenti ed azione di lobby

Gianni Fanfano 

14.03.2019