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Un Centro Storico fiorito e fiorente

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Un Centro Storico fiorito diventa fiorente e motore di crescita della Città.
Possiamo dissentire su ogni cosa, ma su questo credo di poter mettere tutti d’accordo.

Non me ne vogliano, dunque, coloro che operano e vivono nelle frazioni, ma è di tutta evidenza che il Centro Storico è uno degli elementi naturali che rende Città della Pieve unica.

A tale unicità se ne affianca un’altra, paradossalmente ancora più importante della prima: la collocazione geografica di Città della Pieve, ovvero l’essere nel mezzo delle due città più belle e più famose del mondo ed al centro di un territorio che, dagli etruschi ai romani, dal medioevo al rinascimento, è stato la culla delle più alte espressioni della civiltà italica.

Entrambe queste circostanze producono a favore di Città della Pieve uno straordinario vantaggio di natura ambientale, storica, artistica e culturale.
Tutto questo io lo chiamo “il centro della bellezza”.

Vogliamo provare a sfruttare sul serio questo vantaggio prima che sia troppo tardi per tutti?

Se si, non possiamo permetterci più il lusso di vivere su allori, veri o presunti, ricordi nostalgici ed autorappresentazioni di noi stessi.
Viceversa, dobbiamo cominciare a riflettere su come ci vedono effettivamente gli altri, in primis i visitatori, e ragionare su come vogliamo essere visti.

In questi casi, credetemi, l’apparenza (essendo anche frutto della sostanza) è tutto e quello che sarà gradevole, gradito ed utile per i visitatori della Città non potrà non esserlo per i Pievesi stessi.

Ed è assai probabile che su questa strada potremo fare delle preziose ed inattese scoperte.

Non si tratta, però, di una mera questione di estetica: qui è in ballo la prospettiva economica di Città della Pieve ed il nostro stesso futuro.

E’ palese, infatti, che essere il centro di tanta bellezza è solo la condizione di partenza per il rilancio della Città. Un rilancio, però, che arriverà solo se si saprà comporre con sapienza e lungimiranza un sistema (io lo chiamo Città della Pieve 2.0) strategicamente progettato per dare frutti sia a breve che a medio lungo termine.

Questo sistema dovrà essere basato sui concetti di bellezza di benessere realizzabili in Città della Pieve ed attraverso Città della Pieve e dovrà improntare ogni cosa: la manutenzione ordinaria e straordinaria della Città, i parcheggi, la viabilità, l’accesso al Centro Storico, la promozione turistica, il sistema di informazioni e di accoglienza, l’ampiezza e qualità sia dei servizi pubblici che privati.

In questa direzione sono molti gli sforzi ancora da compiersi, sia da parte dell’Amministrazione Comunale che delle parti private e nessuno si deve sentire escluso dal dire quello che pensa ed esercitare il proprio ruolo in modo critico ma attivo e costruttivo al tempo stesso.

Questo è un momento cruciale della nostra storia e ne va, come dicevo, del futuro di tutti.

E’ giunto, quindi, il momento di smetterla di ripeterci i soliti ritornelli che, quando non sono un alibi, sono un inutile spreco di tempo e di energie e di andare avanti tutta con le idee chiare: anzi chiarissime.

Lorenzo Berna

P.S.

La foto è relativa ad un vicolo del centro storico di Spello e vuole essere una “metafora a colori” di quello che potrebbe essere anche Città della Pieve se solo lo volessimo.