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Tomba etrusca. La Soprintendente Calandra “fatta archeologia dell’800 ma con la scienza di oggi”

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Dopo avere pubblicato l’intervento del sindaco Fausto Scricciolo, alcuni passaggi di quello del sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni, oggi pubblichiamo gli appunti che abbiamo preso dell’intervento fatto da un’altra importante protagonista dell’evento di domenica e e del lavoro di queste settimane, ci riferiamo alla Soprintendente Elena Calandra, che fa alcuni interessanti commenti e annuncia alcuni dei prossimi appuntamenti.

“…Ricordo molto bene quel giorno di ottobre quando cominciava una sorta di favola….Si è trattato di un ritrovamento eccezionale, anche per la velocità dei lavori che si è realizzata.

E’ raro che dalla fine di ottobre ad oggi si siano potuti presentare i primi importanti risultati…Restano ancora da completare i lavori di messa in sicurezza, mentre i materiali di corredo sono stai portati in ufficio a Perugia nei laboratori specializzati , proprio per accelerare i tempi.

Si è trattato di un ritrovamento eccezionale per il coinvolgimento della realtà locale, voglio ricordare qui che tutti i giorni volontari della Protezione Civile ogni sei ore vanno sul sito per la ricarica dei sistemi di sicurezza.

Abbiamo vissuto una specie di “archeologia quasi ottocentesca” con il rigore però degli scavi di oggi

Un ritrovamento eccezionale, dal punto di vista tecnico, come rarissima è una tomba contestuale. C’è stato lo scavo stratigrafico, lo scavo del “dromos” in tutta la sua interezza, il lavoro su due sarcofaghi intatti, uno ancora sigillato, le iscrizioni sulle urne.

Sappiamo che si tratta della tomba di un “clan familiare” già conosciuto, i Purni, famiglia di Chiusi, già citata nelle ricerche su Chiusi e l’Etruria. Abbiamo avuto un aiuto anche dalla Soprintendenza della Toscana ed abbiamo stabilito un collegamento positivo.

Possiamo dire che l’esposizione oggi ha già una sua dignità scientifica Mentre lavoriamo al progetto di “musealizazione”

Ma saranno necessarie risorse e dovremo ricercare, oltre quelle pubbliche, soprattutto sponsorizzazioni

Il lavoro di analisi già iniziato è molto ampio e articolato, in particolare si lavora sull’analisi dei materiali trovati, sulla policromia, studi sul colore nel mondo etrusco

Si lavora anche sui materiali organici, su ossa e ceneri. Abbiamo già preso contatti con la banca dati del DNA etrusco che fa capo all’Università di Pavia, lavoriamo anche su alcuni reperti rari come un drappo di stoffa. Ci attendiamo ulteriori contributi anche da oltreoceano dalla Columbia University e dalle collezioni americane molto ricche.

Ovviamente i risultati non potranno essere immediati Entro l’estate pensiamo di pubblicare il “Numero Zero” di rivista telematica della Soprintendenza che dedicherà il primo numero tomba di Città della Pieve, mentre invece la scheda ufficiale della direzione generale di archeologia sarà pronta la settimana prossima”

corrierepievese@gmail.com