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“Restart Chianciano”.Terme ad una svolta. Gli attori ci sono. Servono risorse e unità di intenti

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Di recente la società di investimenti Feidos è diventata proprietaria del 47% delle Terme di Chianciano, rilevando quella che era la quota del MPS. Restano soci delle “Terme” la Regione Toscana con il 30% e la BCC Toscana Umbria (ex Valdichiana) con il 18%.

Feidos ha il controllo anche della società che gestisce le Terme di Saturnia con l’imprenditore Massimo Caputi. Socio importante delle Terme di Saturnia è il gruppo finanziario americano York che detiene il 25%, storia centenaria, fondata dal magnate James Dinan che ha rilevato di recente anche le Terme di Galzignano sui Colli Euganei. Della società che gestisce le terme del grossetano fa parte anche il manager Enzo Casati, per 19 anni top manager in Campari e poi in Starhotel. La stessa società Terme di saturnia ha rilevato di recente anche una delle maggiori strutture termali di Ischia ed è in trattativa con altre realtà. Il covid ha fatto rallentato un processo di grande respiro imprenditoriale sul settore.

Un progetto imprenditoriale che punta a fare di Chianciano una destinazione europea del turismo sanitario e di alcune terme italiane la risposta ad un bisogno qualificato per senior che ricercano “benessere nella bellezza”.

“I punti di forza di Chianciano sono le piscine“ le vasche termali, le acque di cura, il Centro Medico della University di Pittsburg, ed il grande patrimonio alberghiero da riqualificare, ma anche la suggestiva bellezza dei tanti centri della Valdichiana e della Valdorcia , ed aggiungiamo noi del Trasimeno, che costituisce un patrimonio incomparabile nel “Cuore d’Italia”, un distretto turistico di eccellenza che partecipa soltanto, appunto, chi è in grado di costruirlo e valorizzarlo.

Ma ci sono prima ha ricordato Massimo Caputi, diversi problemi da risolvere. Quattro milioni in due anni di investimenti per il rilancio. Una ricapitalizzazione di 5 milioni per ripianare le perdite. Un debito delle stesse dimensioni verso le banche. I ricavi delle Terme prima della pandemia erano 5,8 milioni, che sono precipitati a 2,8 nel 2020. Sono state già avviate per ristrutturare il debito ma dice Caputi “… il salvataggio necessita di una fortissima volontà e coesione di tutte le parti interessate , azionisti, lavoratori, Regione, creditori, imprese del territorio, per far decollare il progetto Restart Chianciano, Ma ce la possiamo fare ”

Stiamo da tempo sostenendo la necessità di unire le forze, tutte, per cogliere l’occasione anche dei fondi europei per la pandemia per costruire “Il distretto turistico del Cuore d’Italia”. Sarebbe interessante che le Unioni dei Comuni Toscane ed Umbre interessate lanciassero una campagna di mobilitazione delle risorse, con le forze imprenditoriali, produttive e culturali interessate. Lo ha suggerito lo stesso Caputi in una intervista a Tele Noi proviamo a darne voce. Noi siamo fra coloro che ancora si ricordano del ruolo svolto da Chianciano alcuni decenni fa, per tutta l’economia della zona. Intorno molto è cresciuto.Ma al di là delle piccole gelosie e le piccole concorrenze, questo passaggio che vive Chianciano è un momento importante anche per tutti gli altri. Siamo sulla stessa barca.

Gianni Fanfano