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Regione. Il pasticcio dell’aeroporto. Volano gli stracci.

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L’aeroporto di Sant’Egidio, ora chiamato di San Francesco, avrebbe veramente necessità dell’aiuto di qualche santo. Primo perché le sue dimensioni, il suo traffico e il bacino di utenza non gli consentono di raggiungere gli standard di tranquillità per il suo presente e per il suo  futuro. Secondo perché in questi anni i contribuenti umbri, tramite la Regione dell’Umbria, le sue partecipate e alcuni Enti locali hanno investito molte risorse sia negli investimenti sia nel ripiano delle gestioni deficitarie. Terzo perché anche di recente alcuni tentativi di rilanciare nuove rotte sono inciampati in chiari esempi di inconcludenza, per non infierire, che hanno scatenato una guerra di tutti contro tutti.

In questi giorni a leggere le pagine dei giornali umbri sembra che il mirino sia indirizzato verso la Regione,  ma in particolare verso una delle sue partecipate, la Sviluppumbria, che è socia della società di gestione dell’aeroporto, ha il suo direttore, Agostini, all’interno del Consiglio di amministrazione ed è anche il soggetto delegato dalla Regione allo sviluppo delle politiche turistiche. Ed a sparare sulla Sviluppumbria e sulle responsabilità regionali, non sono solo gli esponenti della minoranza, ma come vedremo nel corso dell’articolo anche esponenti della maggioranza e sulle sue responsabilità più generali addirittura il segretario regionale della CGIL.

E’ successo che alcune settimane fa è stato presentato un nuovo operatore per i voli dall’aeorporto e quindi nuove tratte a disposizione dei passeggeri. Il tempo di pubblicare la notizia e l’Anac , l’ente che controllo e sovrintende gli aeroporti italiani è intervenuto per dire che l’operatore in oggetto non aveva le autorizzazioni per volare. Da lì una sequela di accuse e controaccuse che hanno visti coinvolti tutti i soggetti interessati.

Oggi sulla stampa ci sono le dichiarazioni di Squarta di Fratelli d’Italia che dice addirittura “I vertici di Sviluppumbria non sono stati in grado di rilanciare il turismo nella nostra regione e neppure di gestire in modo efficace il rilancio dell’aeroporto regionale, per questi motivi dovrebbero dimettersi”.

Ma anche nelle fila della maggioranza in Regione non si scherza. “Che tipo di servizio Sviluppumbria stava dando all’utenza? – si chiede il consigliere del Pd Andrea Smacchi – . Il 2 agosto, fiutando qualcosa che non andava nel verso giusto, ho presentato un’interrogazione urgente proprio sulla incertezza degli accordi sottoscritti da Sase con FlyVolare (la compagnia in standby in attesa dei permessi necessari per attivare i collegamenti con Marocco, Olanda e Milano) e FlyMarche. Ora chi ha sbagliato dovrà pagare. La Regione Umbria che mette un milione all’anno per il rilancio dell’aereoporto non può permettere nè permettersi queste figuracce”.

Intanto il presidente della II commissione permanente di Palazzo Donini. Eros Brega, ha convocato il management di Sase in audizione in Regione.(g.f)