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Pieve Nostra 1967: il Maglificio, la scultura di Mancini davanti la scuola, nasce l’Avis

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Pubblichiamo in questo articolo gli ultimi due numeri di Pieve Nostra del 1967. Abbiamo già detto che i tempi stanno cambiando e cambia anche Pieve Nostra. Si trovano meno notizie diciamo da paese e cominciano a comparire ragionamenti serie e articolati, veri e propri progetti sulla realtà e soprattutto sul futuro del paese. Lo fa con l’articolo di fondo Sandro Salvatori, un giornalista del “Tempo” di Roma, che ha sempre frequentato Città della Pieve fino alla sua scomparsa e che si è contraddistinto, spesso senza riconoscimenti, per la misura e la concretezza delle valutazioni.

Continua anche, e la troviamo in queste pagine, quella piccola, ritardata industrializzazione del nostro paese, alla Frazzi ormai in crisi, si erano aggiunte la Stamperia ed il Tomaificio, di cui Pieve Nostra aveva dato notizia nei numeri precedenti. Ora l’annuncio riguarda “Il Maglificio Pievese” dei coniugi Cappelletti che rilevano la quota sociale di un iniziale socio e ne diventano gli unici proprietari.

Da segnalare anche un articolo dell’attivissimo Ernesto Ciarapica che intitolato “Onoriamo il Perugino” si segnala per due temi. Il primo è la richiesta del trasferimento delle spoglie del nostro grande pittore da Fontignano dove giacciono ancora a Città della Pieve suo paese natale. Ma non era la prima volta che Ciarapica faceva sulle colonne del giornale questa richiesta. quello che è più interessante e nuovo è il sogno che lui fa del ritorno della salma a Città della Pieve e della manifestazione di benvenuto che immagina. E’ un sogno preveggente delle manifestazioni dei Terzieri, quando allora si erano appena costituiti e sicuramente le prime uscite non avevano quella ricchezza che Ciarapica immagina e sogna. E’ uno di quei personaggi che meriterebbe di essere ricordato, e  soprattutto si meriterebbe un posto d’onore immaginario nella tribuna del “Campo de li Giochi”nei Palii di oggi.

Un’intera pagina poi è dedicata alla realizzazione ed alla installazione della scultura del Professor Mancini davanti alla Scuola elementare. Fu una novità che fece tanto clamore allora e sollevò anche tante critiche per la sua modernità di cui l’articolo di Pierino ne è l’esempio più calzante. Più di recente ha invece sollevato interesse la sua scomparsa dopo i lavori connessi alla realizzazione della nuova sede del Liceo Scientifico ed alla pavimentazione della nuova piazza antistante.

Senza volervi raccontare tutto in queste righe vi facciamo due ultime segnalazioni. Nasce in quegli ultimi mesi del 1967 l’Avis di Città della Pieve, un’associazione benemerita che ha vissuta con grandi risultati e grandi sacrifici fino ai nostri giorni e che ebbe come primo Presidente Mario Villani.

La seconda segnalazione è la nascita del Circolo Giovanile Pievese.E’ la prima forma di organizzazione giovanile nelle storia pievese e  non durerà molto. Sarà per qualche tempo un punto di ritrovo e organizzerà qualche iniziativa pubblica su temi di cronaca ed interesse nazionale. Ne fu animatore principale Claudio Mariottini. Dal Circolo Giovanile Pievese ne usciranno alcuni per fondare poi il “Gruppo Camilo Torres” che sarà invece, il sessantotto era alle porte,  il protagonista della contestazione giovanile  e studentesca a Città della Pieve.  Ma avremo modo di riparlarne.  (g.f)