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Pieve di Tutti. Bilancio 2015: più tasse e indebitatmento , meno partecipazione.

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da www.pieveditutti.it

E’nostro impegno e nostro atteggiamento affrontare i problemi valutandone il merito. Così, di fronte alla proposta del Bilancio di previsione 2015, abbiamo studiato i documenti che ci sono stati dati cercando di capire e di enucleare gli aspetti portanti.

Le carte, in realtà, spiegavano macro-dati da cui non era sempre facile cogliere le logiche e i segnali di orientamento politico. Era ed è comunque chiaro che il bilancio è immobile e restrittivo. Quello che emerge è che ci sono riduzioni dei trasferimenti statali e di altri enti e per far fronte alle minori entrate ai cittadini è richiesto maggiore sforzo fiscale, cioè un aumento di tasse.

C’è infatti un aumento IRPEF e TASI per un totale di 153.000 euro,  in parte alleviato da una agevolazione IMU ma solo per coloro che cedono un’abitazione  ad un parente di primo grado. Insomma i cittadini sono chiamati ad un ulteriore contributo.

Ci sono comunque servizi migliori o nuovi? Decisamente no e la città lo dimostra  ogni giorno. Il capitolo spese mostra una leggera limatura e un risparmio sostanziale di euro 140.000 derivato dalla rinegoziazione dei mutui che comunque significa indebitamento prolungato nel tempo.  Di fronte a questa impostazione abbiamo chiesto se non c’era la possibilità di eliminare la nuova imposizione trovando 153.000 euro in un bilancio totale di spesa corrente di circa 6.945.000 euro. Abbiamo cercato anche di dare orientamenti: sacche improduttive, utenze, trasferimenti e politica sociale veramente basata sul bisogno, il disagio e l’equità sociale. La risposta del Sig. Sindaco è stata un’accusa di demagogia, di vuoto discorso ad effetto. Ipotesi e alternative non sono emerse. Avremmo preferito continuare a discutere sul merito del problema, ma forse è più facile controbattere con una demagogia di ritorno.

La realtà è che gli argomenti proposti dal gruppo di governo ci sono sembrati vaghi e incerti. La risposta ripetuta è che questo bilancio è di riaccertamento e questo provoca un aumento di spesa che è scritto ma non è proprio vero.

Poi viene ribadita l’impossibilità di agire per colpe che sono sempre di altri: lo Stato e le passate amministrazioni. Le colpe riguardano anche gli investimenti in conto capitale in cui le entrate salgono di circa 1.500.000 euro per finanziamenti alle scuole e altro. Forse è questa la vera demagogia, quella che accusa perché non cerca e/o non trova soluzioni. Continuiamo a ribadire che avremmo cercato ogni mezzo per non arrivare a tassare ulteriormente i cittadini. Questo era lo sforzo da compiere, uno sforzo che avrebbe dato la percezione di quella novità tanto proclamata che si sta rivelando immobilismo completo. C’è infine l’aspetto della partecipazione e della condivisione delle scelte. Non ci sono state assemblee pubbliche come è consuetudine prima dell’approvazione del bilancio. Dallo scambio e dal confronto con i cittadini possono emergere bisogni e sollecitazioni. Ora il Bilancio è stato approvato e quello che si può fare è solo prenderne amaramente atto.