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Pietro Spadoni interviene nel confronto politico castiglionese e del Trasimeno-Pievese

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Caro Gianni,

continuando ad approfittare dell’utile servizio dei giornali online che dirigi, confidando sulla palese e naturale circostanza che le persone si aggregano su contenuti e obbiettivi e, con l’intento di offrire riflessioni anche oltre l’associazione “Progetto Democratico per Castiglione del Lago” che frequento, con la speranza e la convinzione che si possa ricollocare il confronto programmatico e politico nell’area ampia di progresso e liberta della sinistra, con umiltà e spirito riformista e riformatore (quando l’ideologia entra in conflitto con la realtà occorre ripensare l’ideologia “ Pietro NENNI).

Le considerazioni che seguono sono anche indirizzate ad incoraggiare l’auspicio di uno dei candidati di queste strane primarie del PD di Castiglione del lago, che nella breve lettera agli elettori delle primarie auspica ….. “un’Amministrazione di tutti e per tutti, ….. capace di incarnare un progetto di cambiamento che non può più attendere”.

Mi permetto di sottolineare le osservazioni di contesto che seguono:

Castiglione del lago si colloca in uno dei sistemi locali multiregionali al centro di quella che potrebbe essere definita come area europea dell’Italia Centrale e che nel dibattito viene indicata come l’Italia di mezzo o Italia Mediana.

Nella recente geografia delle vocazioni territoriali definite da A.U.R. si legge: “L’Umbria è suddivisa in 14 sistemi locali, che raggruppano 83 dei suoi 92 comuni. I restanti nove comuni umbri sono inseriti in sistemi multiregionali con baricentro esterno ai confini regionali: due in Toscana (Chiusi e Cortona, che attraggono otto comuni umbri) (C. Lago è uno di questi che attrae e viene attratto) e uno nel Lazio (Viterbo, che ne include uno).

E’ evidente l’interesse per la comunità di C. Lago, come quella di Città della Pieve e non solo, concorrere a determinare le condizioni per definire l’Italia di mezzo o Italia Mediana o Area Europea dell’Italia Centrale, quale unica entità, dal Tirreno all’Adriatico.

Mentre appare contrario agli interessi degli abitanti dell’intero sistema locale, nel quale si colloca il Comune di C. Lago, una sorta di connubio umbro-marchigiano per un’ipotetica entità “adriatica”, già più debole in se, che si contrappone ad un’entità “tirrenica” più forte, costituita dalla Toscana che, pur non priva di criticità, propende comunque, verso performance socio economiche tipiche dell’area settentrionale, con la conseguenza, tuttavia, di mantenere ed accrescere la marginalità che caratterizza il nostro territorio.

Chiarito questo, ed osservato che i ritardi della politica, con particolare evidenza anche da noi, rappresentano la causa principale del ristagno e talora dell’arretramento delle condizioni dell’intera comunità, è necessario un rinnovato impegno politico e civile per il governo e l’amministrazione del territorio, con un’idea di società aperta, democratica e solidale che ha nella “Costituzione” il riferimento più alto e sceglie lo sviluppo sostenibile quale cifra e orizzonte costante per rilanciare, allargare e consolidare gli spazi per il lavoro, il benessere individuale e collettivo, coinvolgendo l’intera comunità nell’uso dei beni comuni materiali ed immateriali di cui dispone.

Questa attenzione ha caratterizzato costantemente, le posizioni assunte e le proposte avanzate in questi anni dai consiglieri di “Progetto Democratico”, come nell’iter per l’approvazione del nuovo PRG, per limitare l’uso del suolo, preservare l’ambiente, sviluppare la mobilità elettrica, invece che i parcheggi nel promontorio del Poggio, per definire il regolamento relativo all’uso e tutela dei beni comuni, coinvolgendo tutte le risorse presenti e diffuse nelle comunità.

Pertanto la scelta a favore dello sviluppo sostenibile s’impone chiara e netta come prospettiva dell’agire politico e amministrativo quotidiano, capace di affrontare in modo integrato i tanti problemi della nostra comunità e del sistema locale.

Una sfida di questa natura può caratterizzare uno schieramento ampio con molti alleati:

– uomini e donne che nel quotidiano sentono e vivono come propria, la necessità di salvaguardare e ricondurre l’ambiente che li circonda a luogo amico e sicuro da lasciare al progresso ed alla vita delle generazioni che verranno.

– l’idea forza” alla base di ITI Trasimeno come espressa nei documenti della Regione Umbria:

“Il lago Trasimeno, eccellenza ambientale dell’Umbria e bene comune dei territori che lo circondano, è punto di forza per una nuova strategia di sviluppo sostenibile condivisa e gestita unitariamente dalle Amministrazioni pubbliche interessate.”

Pertanto sono da acquisire gli obiettivi di medio lungo periodo di ITI Trasimeno, che convergono verso la realizzazione del modello di sviluppo sostenibile del territorio espresso nella “idea forza” e che possono essere individuati coniugando tra loro, come si dice nel documento regionale, esigenze:

  1. di tutela e valorizzazione del pregio ambientale dell’area, aspetto che la individua come meritevole di un Investimento territoriale integrato, e di sviluppo di attività d’impresa, agricole e non, sostenibili e compatibili con il pregio ambientale dell’area,
  2. di vivibilità dei territori sia dal punto di vista della capacità di inclusione sociale dei cittadini che per le infrastrutture e i servizi di comunicazione digitale,
  3. di collaborazione tra le Amministrazioni comunali per una maggiore efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa e dell’offerta di servizi ai cittadini e alle imprese del territorio.

In coerenza con le esigenze indicate possono essere inseriti dall’Amministrazione comunale anche i seguenti obbiettivi:

  1. la ricostruzione (integrale) delle infrastrutture che costituivano l’aeroporto ELEUTERI di Castiglione del Lago come evidenziato da modello Scout presentato a C. Lago in occasione della mostra e delle iniziative castiglionesi legate alla ricorrenza dei 70 anni della Repubblica Italiana, da destinare ad attività culturali, sociali ed economiche compatibili.
  2. la definizione di un protocollo sperimentale di coltivazione dei terreni agricoli nella fascia compresa tra il bagnasciuga ed il primo anello viario, basato su metodi di agricoltura conservativa con l’apporto della tecnologia EM (effective microorganisms) per qualificare i prodotti, rivitalizzare i terreni coltivati e soprattutto per gli effetti diretti e salutari sulle acque del lago coinvolgendo gli agricoltori, le organizzazioni degli stessi, i proprietari, le imprese agricole interessate.
  3. La valorizzazione definitiva dell’ISOLA POLVESE (d’intesa con la Provincia) intervento per consolidare la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere il processo di sviluppo turistico.

Migliorare i collegamenti e diminuire le distanze da percorrere per raggiungere Perugia; a questo fine non possono sfuggire all’attenzione collettiva e delle istituzioni i rilevanti risvolti socio/economici derivanti all’intera area a sud ovest del Trasimeno, dall’apertura di un varco all’altezza di Montebuono migliorando e riqualificando anche la viabilità esistente, verso Solomeo, Ellera, le Quattro Torri, Corciano, San Sisto, Silvestrini che riducono le distanze da Perugia di 10 KM e forse anche oltre. Questa prospettiva non è ancora patrimonio programmatico condiviso delle Amministrazioni Comunali interessate, della Provincia di Perugia e non inserita nei programmi della Regione.

Rimane palese l’evidenza che l’apertura della SS.599, all’altezza di Montebuono, verso Vallupina – Solomeo, Quattro Torri rappresenta allo stato la soluzione con i caratteri di strategicità per l’intero sistema socio economico del Trasimeno Pievese ed in grado di avvicinare anche il nodo ferroviario di Chiusi nelle relazioni con il Capoluogo Umbro.

Mantenere elevate ed accrescere lo spessore e la profondità delle ragioni socio economiche che uniscono l’Umbria e Perugia al Trasimeno/Pievese, si colloca sullo stesso piano dell’ovvio interesse per la fermata dell’alta velocità a Chiusi, che realizza un naturale e razionale uso di un bene comune consolidato nella realtà quotidiana secondo i principi del buon senso e della economicità.

Naturalmente non c’è solo questo, ma per la viabilità interna al sistema locale multiregionale l’adeguamento del collegamento della Valnestore con la bretella Perugia – Bettolle verso la A1 per il nord Italia, che comprende la variante urgente sulla SS.71 relativa all’attraversamento dell’abitato di Castiglione del Lago, è una aspettativa ancora inevasa di cui tutte le Amministrazioni che si sono susseguite, dall’ultimo decennio del secolo scorso ad oggi, portano la responsabilità politica.

Come rilevanti permangono le responsabilità in ordine alla mancata nuova struttura per acuti (ospedale), ed è bene che si prenda atto del fatto che la coscienza collettiva della comunità di Castiglione del Lago e del Trasimeno è molto più avanti degli attuali amministratori in quanto al consolidamento ed agli ampliamenti della struttura esistente nel Castello del centro storico di Castiglione del Lago, all’interno della Rocca del Leone, quale investimento sul futuro, da tempo non ci crede più nessuno.

Tutto al più si può sperare di resistere nel “precariato” per un decennio o, forse, poco di più se si integrano sollecitamente servizi e prestazioni con Perugia e Nottola.

Queste considerazioni spero che aiutino per iniziare a costruire aggregazioni di valore su contenuti e obbiettivi.

Grazie.

Pietro Spadoni