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Pietro Spadoni “Alta Velocità a Chiusi, ora migliorare la rete viaria”

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Ospitiamo con piacere l’articolo che l’amico Pietro Spadoni ci ha inviato dopo la notizia della istituzione delle fermate dell’Alta Velocità a Chiusi. Con piacere anche perché  apre, o riapre, un capitolo importante per la nostra zona, quello cioè dei collegamenti viari, che se razionalizzati e migliorati possono costituire una grande opportunità non solo per noi, ma per l’Umbria intera. Le vie di comunicazione veloci, nazionali ed internazionali, passano da qui. Qui da noi. Ad un tiro di schioppo. (g.f)

La notizia che riporta sia “l’Ora del Trasimeno” che “Il Corriere pievese” pubblicando il comunicato ufficiale riferito agli esiti del tavolo tecnico che si è svolto a Firenze tra Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Trenitalia, Regione e Comuni è di quelle destinate a lasciare il segno nel territorio compreso tra Arezzo, Perugia, Siena, e Orvieto. La fermata dell’Alta velocità tra Roma e Firenze è stata decisa ed avverrà a Chiusi e se il suo nome sarà MEDIA ETRURIA o più opportunamente Chiusi-Chianciano-Città della Pieve ce ne faremo una ragione.

Dobbiamo riconoscere che quanti hanno lavorato, anche con poco clamore per la verità, ad adeguare le infrastrutture esistenti alle esigenze dell’Alta velocità hanno sviluppato un percorso giusto raggiungendo il risultato.

Un risultato che solo alcuni anni addietro sembrava una chimera, mentre ora, le prospettive che molti hanno immaginato come conseguenza di questa decisione si dischiudono ed il loro concreto sviluppo è nelle mani delle pubbliche amministrazioni e del contesto imprenditoriale che riuscirà a valorizzare questa opportunità.

Il primo obbiettivo, se pur contestuale ad altri, è quello di migliorare la rete viaria di collegamento con la stazione ad alta velocità di Chiusi-Chianciano-Città della Pieve ed il territorio circostante, ma per noi che abitiamo l’Umbria che da Perugia si estende verso la Valdichiana e la Tuscia si tratta di operare affinché sia adeguata rapidamente la programmazione regionale relativa alla viabilità ed alle sue priorità con una iniziativa comune dei Sindaci o della stessa Giunta Regionale.

Da parte mia torno a riproporre quanto ebbi modo di osservare di recente sulle colonne di queste testate:

“Naturalmente le comunità locali, ed anche il sottoscritto, hanno apprezzato il fatto che le amministrazioni locali si siano schierate per la fermata dell’alta velocità a Chiusi e si pongano il problema di migliorare i collegamenti e diminuire le distanze da percorrere per raggiungere Perugia; a questo fine voglio ricordare i rilevanti risvolti socio/economici derivanti all’intera area a sud ovest del Trasimeno dall’apertura di un varco all’altezza di Montebuono migliorando e riqualificando, a seguire, anche la viabilità esistente, verso Solomeo, Ellera, le Quattro Torri, San Sisto, riducendo le distanze da Perugia di 10 KM e forse anche oltre, mi domando perché questa prospettiva non sia ancora patrimonio programmatico condiviso delle Amministrazioni Comunali interessate, della Provincia di Perugia e, per questa via, nei programmi dell’Amministrazione Regionale.

Ciò che ritengo necessario e rilevante per l’intera zona è la definizione di un disegno di infrastrutture e di servizi che risulti in grado di valorizzare un territorio posto tra l’Umbria e la Toscana, al centro dell’area europea dell’Italia centrale naturalmente vocato ad esaltare nuovi paradigmi di “benessere” nel vivere quotidiano di persone, famiglie e comunità, ad affermare l’etica di impresa nella produzione di beni e servizi.

Mantenere elevate ed accrescere lo spessore e la profondità delle ragioni socio economiche che uniscono l’Umbria e Perugia al Trasimeno si colloca sullo stesso pano dell’ovvio interesse comune alla fermata dell’alta velocità a Chiusi che realizza un naturale e razionale uso di un bene comune consolidato, secondo i principi del buon senso e della economicità, quale il nodo ferroviario di Chiusi rappresenta nella realtà quotidiana”.

Infine, da queste colonne, un fraterno saluto al Vice Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Riccardo Nencini per il contributo che si trova ad offrire in questa bella pagina di storia in corso di realizzazione.

Pietro Spadoni