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Paolo Scandaletti presenta il suo nuovo libro “Storia di Roma”

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Lo scrittore e giornalista Paolo Scandaletti, pievese d’adozione ormai da più di venti anni, ha voluto presentare a Città della Pieve, il suo nuovo libro “Storia di Roma” appena qualche giorno la sua uscita nelle librerie. A parlarne insieme a lui saranno Antonio Pieretti, Prorettore della Università di Perugia, e Lucia Paoletti, Presidente della Libera Università di Città della Pieve.

STORIA DI ROMA

Dalle origini alla caduta dell’Impero

di Paolo Scandaletti

Casa editrice: Edizioni Biblioteca dell’Immagine

Nella storia dell’umanità non c’è esempio di pari grandezza, splendore e decadenza come gli undici secoli della Roma antica. Al di là del mito felice, su quei sette colli è stata scritta la storia di una Città-Stato del tutto inedita e lungimirante, capace di aggregare i Popoli conquistati per farli concittadini nel nome del suo diritto.

Nel I secolo a.C. è già una Metropoli, interlocutrice di Alessandria e Cartagine, di Antiochia e Atene; la pace di Augusto viene salutata con gioia in Occidente come in Oriente. Roma è la capitale politica e culturale del mondo di allora. Qui giungono i potenti e gli uomini d’affari, i filosofi e i letterati. Qui approdano Paolo e Pietro, si radica e fiorisce quel Cristianesimo che, con la sua visione dell’uomo e del mondo, promuove l’altruismo e la buona vita. Roma avveduta, con Costantino unifica i due mondi. Agostino, Ambrogio e Girolamo delineano la nuova fede e la città dell’uomo.

Così a tanti e diversi popoli offre una nuova patria, l’Urbe diventa Orbe. Crescita territoriale e romanizzazione fatta in punta di lancia, ma anche estendendo i vantaggi di un’ambita cittadinanza o della sua amicizia. Mette a capo delle legioni personaggi dell’élite cittadina, spesso educati in casa da precettori greci e attivi nei circoli culturali, ma senza la pretesa di possedere e imporre una cultura. Tito Livio, nella sua storia dell’epopea romana, ammonirà: l’Impero dura finché i sudditi vi si trovano bene. Oltre le grandi vie, gli eserciti e le leggi, per unificare i territori e diventare caput mundi, Roma ha usato la lingua latina e la cultura che esprimeva.

Con queste intuizioni è stata il cuore e il crogiolo dell’Europa che viviamo. Questa cultura è diventata patrimonio dell’umanità. L’assetto politicostatuale dell’Impero venne spazzato via dalla discesa dei barbari. Ma Roma ci aveva già messo tanto di suo per accelerare il declino: il mancato inserimento dei Popoli germanici, la corruzione interna, il prevaricante egoismo di un’aristocrazia esanime, le famiglie senza figli, l’esercito in mano agli stranieri, il trasferimento della leadership con Costantino a Bisanzio (oggi Istanbul), l’ultimo tentativo di Diocleziano. È la fine dell’Impero. E di quella Roma davvero grande.

 

PAOLO SCANDALETTI ha pubblicato una trentina di libri, alcuni tradotti e premiati. Comprese le biografie di Antonio da Padova, Galileo Galilei, Gaspara Stampa, Chiara d’Assisi e Ottavio Missoni. Da giornalista ha lavorato nei quotidiani e alla Rai, ha avviato “Pordenonelegge” e curato il progetto “Rileggiamo la Grande Guerra”. Ha insegnato Storia del giornalismo e della comunicazione nelle Università di Chieti, Napoli e Roma; fondato e diretto la rivista “DESK”. Nelle nostre collane sono uscite Storia dell’Istria e della Dalmazia, Storia di Aquileia e di Grado, Storia di Venezia e Storia del Vaticano.

Ufficio Stampa

Francesca Comandini

E-mail press.francescacomandini@gmail.com