Home Rubriche Interviste MARIA LUISA MEO: “Meno soldi alla cultura? – Aumentiamo le idee!”

MARIA LUISA MEO: “Meno soldi alla cultura? – Aumentiamo le idee!”

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Dopo i chiarimenti che l’assessore Meo ci ha fornito sulla situazione delle scuole Pievesi siamo nuovamente con lei, questa volta per fare il punto sui progetti e sui programmi culturali al via a Città  della Pieve. L’occasione è anche lo spunto per un sommario riassunto sull’attività sinora svolta.

Nuova stagione teatrale al via. Ci illustri a grandi linee il programma di lavoro?
Quest’anno abbiamo dei minori finanziamenti in quanto la situazione generale richiede purtroppo una contrazione di tutte le spese. Sto quindi costruendo in questi giorni una stagione teatrale che sarà un po’ diversa rispetto alle precedenti. Abbiamo, di solito, avuto grandi spettacoli, grandi allestimenti, grandi compagnie e probabilmente adesso dovremo un po’ ridurre la nostra proposta. E’ però mia intenzione elaborare, grazie anche al contributo di amici del teatro, un programma che sia comunque interessante. Avrà più la forma di recital, con uno o due personaggi centrali, proprio per cercare di contenere i costi. Penso comunque di riuscire a portare dei grandi nomi e quindi delle grandi professionalità. Sarà una forma diversa di teatro, meno di intreccio, più basato sulla parola.

Di quanto si riduce il budget per la costruzione della stagione teatrale?
Ed è la prima volta che vengono operati tagli significativi?

Parliamo di un taglio del 40 % rispetto al passato. Già l’anno scorso abbiamo ridotto la spesa ma questo è il primo anno in cui si opera un taglio veramente importante. Taglio che comunque riguarda tutti i settori di spesa dove ognuno è chiamato a fare la sua parte in una situazione economica veramente difficile. Nonostante ciò voglio lo stesso perseguire l’obiettivo di offrire alla città un’offerta teatrale forte e comunque di qualità.

Accanto a questo stanno per ripartire i Venerdì della biblioteca che, se non erro, sono un’iniziativa che ti appartiene.
Si. E’ un’iniziativa che è iniziata con me nel 2005, poco dopo aver ricoperto per la prima volta l’incarico di assessore. L’idea era quella di creare, attorno ad un libro, un momento collettivo. La lettura di un libro di solito viene vissuta come un momento privato.
Difficilmente si ha occasione di condividere la lettura scambiando opinioni. I venerdì in biblioteca vogliono invece aprire la lettura del libro ad un dialogo, uno scambio che arricchisce ulteriormente i lettori. Oltre a questo siamo riusciti ad avere in questi anni
grandi libri, scrittori importanti, accanto a scrittori meno noti ma ugualmente significativi e ad autori e presentatori locali.

Iniziative pregevoli ma che collocano la cultura in una nicchia a cui accede una elite ristretta. Come mai non si riesce a portare la cultura tra la gente?
Questo era il mio desiderio iniziale, ma è anche l’oggetto di un ripensamento. Io mi sono formata negli anni settanta ed in quegli anni l’idea era che la cultura potesse essere di tutti. Un patrimonio collettivo che potesse favorire una crescita individuale e generale. Ancora oggi la penso in questo modo. Purtroppo però ho dovuto fare i conti con una realtà diversa. In noi allora c’era forte curiosità e motivazione. Adesso non è più così. Oggi molte persone, e soprattutto molti giovani, hanno altre motivazioni, sono trainati da altre forme di comunicazione e non vivono più questi momenti come occasione di arricchimento.
Come affrontare il problema? Ho pensato di ricercare nuovi modi di coinvolgimento, nuove dinamiche di comunicazione per centrare l’obiettivo di raggiungere quanta più gente possibile. Purtroppo la risposta che ho registrato in questi anni è invece una riposta che vede una partecipazione limitata ad iniziative che invece vorrebbero essere rivolte a tutti. Questo è il mio “cruccio”. La colpa credo sia da ascriversi a tutti noi, perché la nostra società sembra si sia allontanata dalla voglia di fare cultura. La cultura, che è espressione di idee e creatività, deve essere di tutti. Può proporre linguaggi semplici o impegnati; talvolta può risultare difficile, ma qui si innesca la sfida: perché non misurarsi e magari farne motivo di crescita personale?

Non credi che insieme ai mezzi di comunicazione possano risultare decisivi anche gli argomenti che si affrontano? Ad esempio parlare del vissuto cittadino e del territorio che ci circonda solleva interesse in un numero maggiore di persone.
Sono d’accordo, infatti mi sono mossa anche in questa direzione ed abbiamo avuto tante iniziative che si sono sviluppate su queste linee. Conoscere ed approfondire le tematiche del territorio serve a conoscersi meglio e rafforzare la propria identità. Io stessa ho scritto un libro sulla storia di Città della Pieve proprio per conoscere meglio la città in cui vivo e sviluppare attorno ad esso un legame collettivo. Forse non sono riuscita a comunicare appieno il senso del mio lavoro. Non mi sono comunque fermata e sto al momento scrivendo la seconda parte del libro, che va dal 1944 al 1980.
Accanto a questo segnalo inoltre una bella iniziativa fatta con una ventina di ragazzi per la Festa della Liberazione, il 25 Aprile. Con loro abbiamo ripercorso la storia della Resistenza nel nostro territorio, cercando di vederla con occhi diversi e scevri da pregiudizi e preconcetti. E’ nato, secondo me, un bellissimo rapporto tra i ragazzi che vogliono continuare questa attività di ricerca. Adesso l’argomento che vogliono affrontare sono gli anni ’70, i cosiddetti anni di piombo; vogliono sapere, vogliono capire, questo per me ha un grande valore. E’ un fatto molto significativo che va nella direzione dell’incontro e del confronto. Una collettività che si scambia idee ed opinioni. Credo sia questo il seme da coltivare.

Iniziative culturali con carattere probabilmente meno elitario e più popolare sono ad esempio le “Domeniche” organizzate dal gruppo facebook di PieveVivibile. Come si pone l’Assessorato alla cultura al riguardo?
L’Assessorato sostiene appieno tali iniziative come le sostiene L’Amministrazione Comunale. Io personalmente ho partecipato ad alcuni eventi. Abbiamo fatto insieme la visita ai palazzi storici pievesi. Il nostro è un dialogo aperto con Pieve Vivibile, ma anche con tutti coloro si facciano promotori di iniziative che favoriscono il pensiero, il dialogo e la comunicazione. La sintonia è totale.

Novità in ambito di iniziative culturali?
Si abbiamo una bellissima novità. Abbiamo partecipato ad un bando regionale con un progetto per la fruizione multimediale di Palazzo Corgna. Il Progetto è¨ stato finanziato e nel prossimo anno dovremmo realizzare un itinerario interattivo all’interno del Palazzo. I visitatori avranno così la possibilità di trovare informazioni sul palazzo e sulla vita dei Della Corgna con tutta una serie di postazioni multimediali. Ne avremo addirittura due espressamente dedicate ai bambini. Vorremmo creare anche un simbolo del palazzo, un oggetto, un disegno che lo possa identificare e, magari con la collaborazione dei terzieri, far rivivere l’epoca rinascimentale. Al momento sto elaborando i contenuti con Valerio Bittarello e poi procederemo ad un bando pubblico con la gara per la fornitura del software e delle apparecchiature.

Altre tue iniziative come assessore in questi anni ?
Singolare è stata il tentativo di offrire alla città opere di Arte Contemporanea insieme a Massimo Lauro. Abbiamo avuto anche un Festival della Chitarra che ha portato nomi illustri. Ma tengo in particolar modo al Festival della Letteratura che da due anni realizzo con Maddalena Santeroni e che vorremmo decollasse come Festa Culturale .

Chi e quali Associazioni potrebbero sostenere a Città della Pieve un’iniziativa simile?
Tutti coloro che vogliono fare di questa città una città in cui il cittadino possa ed abbia voglia di dire qualcosa. Le associazioni innanzi tutto, in uno spirito di condivisione e collaborazione. In questi anni ho riscontrato questo spirito nella Libera Università e nei suoi iscritti che sono sempre stati uno stimolo ed un sostegno alle nostre iniziative, nell’Associazione “Donne La Rosa” e nell’associazione Artslab.

Qualche parola su Valerio Bittarello.
Da lui ho imparato tantissimo. In materie come la storia della Città e la Storia dell’Arte è impareggiabile. E’ una risorsa fondamentale per il paese. Con lui mi confronto sempre e con lui condivido le mie idee. Ascoltare una sua esposizione di Storia dell’Arte è un vero privilegio. Riesce a mescolare filosofia, storia ed arte in una maniera unica.