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Il Coordinamento del Trasimeno di Articolo 1 sulle vicende politiche e giudiziarie in Umbria

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Rispetto alle vicende politiche e giudiziarie che hanno investito l’Azienda Ospedaliera e la Regione Umbria abbiamo il dovere di esprimere un giudizio politico.

Per i reati ci ha pensato e ci penserà la magistratura. Il nostro giudizio è quanto mai severo. Questa vicenda che ha portato negativamente, come mai in passato, l’Umbria alla ribalta nazionale non merita attenuanti, perchè ne è scaturita un’immagine di un’Umbria marcia e di un sistema clientelare diffuso. E questo non è accettabile, per una Regione che si è spesso distinta per la qualità della vita, della spesa pubblica e dei servizi di cui il sistema sanitario rappresenta un positivo pilastro di riferimento.

“Così fan tutte” è un’opera di Mozart e non può essere, riferito alle regioni, l’accettazione di una cultura e di una prassi di governo funzionali a ristrette oligarchie che con metodi discutibili si assicurano rendite di posizione.

Emerge infatti una consolidata modalità, deriva di una cultura politca che riguarda tanti ma dovuta soprattutto al mal riuscito incontro di culture che hanno inciso, trovato cittadinanza, fino a diventare normali, le esasperate pratiche correntizie interne al PD che, invece di produrre un proficuo confronto tra sensibilità diverse e una fertile simbiosi, sono scivolate in una rincorsa di posizionamenti che ha visto la sanità come campo di battaglia.

DI fronte a quanto scoperchiato dalla Magistratura avremmo voluto ascoltare una orgogliosa difesa di questi lunghi anni di governo politico del centro sinistra e del nostro sistema sanitario (riferimento a livello nazionale) insieme ad una schietta autocritica, ad un immediato rilancio all’insegna della trasparenza di diverse metodologie di selezione di primariati e in generale delle assunzioni, nella nomina dei vertici aziendali, di revisione dei meccanismi di controllo, dell’abbattimento delle liste di attesa, di potenziamento dei servizi territoriali, di difesa accanita del sistema sanitario pubblico rispetto alle bordate del governo nazionale e di una strisciante privatizzazione.

Su basi nuove e su questi temi siamo sempre pronti a intraprendere un percorso di rilancio coinvolgendo e riconoscendo le tante energie e positive competenze che il sistema sanitario esprime.

Abbiamo finora assistito ad una fuga dalle responsabilità, alla rimozione dell’analisi e quindi delle cause che hanno prodotto questo.

La strada non è quella di definire il futuro Capogruppo dell’opposizione in Consiglio regionale, quanto una operazione di verità e di cambiamento non gattopardesco evitando di spianare la strada e quindi di contendere alla grezza cultura leghista e ai suoi metodi il governo, una sanità oggi di tutti che potrebbe perdere il suo carattere di universalità. Secondo noi la strada da seguire è quella di ricostruire una nuova e popolare alleanza della sinistra , politica, sociale e civica, in grado di promuovere una nuova classe dirigente ancorata ad una nuova visione di sviluppo economico e sociale per l ‘Umbria.

Coordinamento Territoriale Articolo UNO Umbria