Home Argomenti Cronaca Gesenu. Barelli ”Pronti a vendere la quota pubblica”

Gesenu. Barelli ”Pronti a vendere la quota pubblica”

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Nel ricordare che Gesenu è socio di Tsa, società che gestisce il servizio di smaltimento dei rifiuti nella nostra zona, e che è di fatto la società proprietaria di Gest, che è il concessionario fino al 2024 del servizio stesso, e le cui quote di maggioranza sono state cedute dal vecchio e “famoso” proprietario Cerroni al gruppo Paolucci di recente, ci viene in punta di lingua un commento. “un piccolo, tardivo,  passo sulla retta via”. Nel senso che il Pubblico, lo Stato, gli Enti locali, dovrebbero fare per certi servizi, il rigoroso custode delle regole, della trasparenza e della economicità dei servizi, nell’interesse dei cittadini contribuenti. Ma è meglio che non facciano i gestori. (g.f) 

II Comune di Perugia potrebbe anche uscire da Gesenu una volta stabilizzata la situazione. È un’ipotesi messa sul tavolo del vice sindaco, e assessore all’Ambiente, Urbano Barelli che ieri mattina, insieme al presidente Luca Marconi e all’ad Dante De Paolis, sono intervenuti alla seduta congiunta di seconda e quarta commissione per rispondere ai dubbi sul caso Gesenu sollevati dal consiglieri Carmine Camincia (Cor ) e Cristina Rosetti (M5S).

Se Marconi e De Paolis hanno spiegato le varie situazioni che si è trovato ad affrontare l’azienda dal commissariamento alla vendita delle quote di Cerroni e La Diega al gruppo Paoletti,

Barelli ha disegnato scenari e ipotesi. Non prima di aver ricordato, insieme ai vertici della società, che c’è la richiesta per far cancellare l’interdittiva antimafia per cui il prefetto Raffaele Cannizzaro ha prorogato per altri sei mesi l’incarico ai commissari.

Nello spiegare che il Comune ha anche valutato, nel momento di maggior tensione, anche un’operazione pubblica sulle quote di Cerroni, Barelli ha sottolineato come non è stata esclusa la cessione totale di Gesenu, anche se al momento si intende consolidare l’azienda. Il vicesindaco ha spiegato che dai colloqui con il nuovo socio privato, questo si è detto pronto a rafforzare il piano industriale, a mantenere i livelli occupazionali e la qualità del servizio, oltre che a rivedere, in un secondo momento, anche il rapporto pubblico-privato. Insomma si apre uno scenario nuovo, anche se di lungo periodo.