Home Argomenti Ambiente Ficulle. Pd “Di che cosa parliamo quando parliamo di rifiuti”

Ficulle. Pd “Di che cosa parliamo quando parliamo di rifiuti”

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(comunicato stampa) Non si tratta di essere solo incivili, si tratta di essere veri e propri criminali.  Nella giornata di giovedì 1 aprile sono stati recuperati e stoccati in attesa del corretto smaltimento da parte del personale del Comune di Ficulle, una quantità esagerata di pneumatici, che nottetempo erano stati gettati nella scarpata sottostante allo slargo dove sono posizionati i cassonetti nei pressi di Monte Nibbio e dove comincia il bosco verso la valle del Chiani.  Uno schiaffo alla natura.

Non potremo mai conoscere i danni che nel tempo avranno provocato questi pneumatici e, a giudicare dai licheni che li ricoprono, sono anni che giacciono nel sottobosco, come pure possiamo solo immaginare in parte i guasti provocati dalla massa di materiali altamente inquinanti lasciati proditoriamente nei boschi.

Gettare i rifiuti in quel luogo vuol dire inquinare il bosco, anche perché con gli anni i materiali si degradano e le sostanze inquinanti quali il poliestere, il nylon e la gomma sintetica vengano rilasciate nell’ambiente.

Accade così che tracce di queste sostanze potranno essere presenti anche tra 1000 anni: ecco perché è importante differenziare e valorizzare, anziché gettare. La raccolta differenziata è infatti oggi il modo più sostenibile per smaltire i nostri rifiuti.

Come già abbiamo evidenziato nei precedenti articoli, tutte le sostanze, più o meno tossiche, delle quali sono composti i rifiuti, sia l’insignificante e “tollerato anche dai benpensanti ecologisti dell’ultim’ora” fazzolettino di carta, la batteria del trattore, la tanica di benzina e di olio usati per gli attrezzi agricoli, come la lavatrice o i copertoni delle auto o addirittura i medicinali, insomma tutta questa massa di materiale nocivo altamente tossico riversano e cedono nel terreno sottostante le sostanze chimiche e inquinanti delle quali sono costituiti, ed è inimmaginabile il danno provocato all’ambiente e di conseguenza a noi stessi ed alle generazioni future.

In sintesi e semplificando, le sostanze nocive e i gas provenienti dall’azione solubilizzante esercitata dalle acque meteoriche di infiltrazione sui rifiuti stessi in seguito alla decomposizione lenta e costante nel tempo, si sedimentano nel suolo ed entrano a far parte della catena alimentare dell’ecosistema.

Questi penetrano nei cicli bio-geochimici, vengono fissati dai vegetali e di qui passano concentrandosi nei tessuti dei consumatori primari, secondari, fino all’uomo con tutte le conseguenze che ne derivano, tutti collegati nella catena alimentare a cominciare dai microorganismi nel terreno, agli insetti detritivori, fino gli uccelli, ai mammiferi, alle foglie e ai frutti e così via, per arrivare infine sulle nostre tavole.

Le nostre immagini illustrano, anche se solo in minima parte, la pervasività dei rifiuti. Sono foto scattate proprio in questi giorni nei boschi e lungo le strade nel territorio di Ficulle. Ficulle, è bene ricordare, fa parte della rete dei Comuni che partecipa al progetto MAB Unesco Monte Peglia e, a maggior ragione, dovrebbe essere in prima linea a tutelare il patrimonio boschivo e paesaggistico, ma da quello che si vede risalta solo un’immagine di trascuratezza,di incuria e negligenza.

Il secondo comma dell’ Art. 9 della Costituzione recita che la Repubblica “Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.” , mentre il primo comma dell’art. 32 della Carta recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”.

Risulta pertanto evidente come sia forte il nesso tra i due articoli della Costituzione e, senza entrare in disquisizioni di carattere tecnico-giuridico, è altresì evidente che il volere del legislatore indirizza gli Organi preposti circa l’intervento concreto diretto a promuovere la tutela ambientale. Alla luce di questo si può sostenere senza ombra di dubbio che il “normale” diritto all’ambiente si fonda con il “sacrosanto” diritto ad un ambiente salubre.

Per tale motivo il Comune di Ficulle, di concerto con gli altri comuni facenti parte del MAB-UNESCO, dovrebbe pensare una unica politica ambientale tesa alla salvaguardia del bene più prezioso che è in suo possesso e dei cittadini che rappresenta, ossia il paesaggio, la natura e l’ambiente in generale, di cui sono parte integrante e da cui non possono prescindere

Circolo Comunale di Ficulle

del Partito Democratico