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Ficulle. Maravalle al Pd “La politica è chiamata a ben altre sfide e su queste sarà giudicata la capacità di costruire il futuro”

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(riceviamo e pubblichiamo) Mentre il Paese è travolto e stravolto dagli effetti sanitari ed economico/sociali della pandemia, piccole e medie aziende, botteghe artigiane e commercianti sono in difficoltà o chiudono, alle vecchie povertà si aggiungono nuove dimensioni del bisogno, i Circoli PD di Ficulle e Fabro segnalano come fatto rilevante la chiusura consensuale della convenzione per la gestione associata della Polizia Municipale tra i due Comuni.

I problemi attuali sono ben altri ed il futuro, data l’emergenza ed il lavoro da mettere in campo per uscire dalla crisi, non dipende dalla realizzazione di una Unione dei Comuni, tanto più se al momento sono in campo proficue collaborazioni a livello intercomunale, flessibili e compatibili con la gestione di un periodo di transizione, come quelle realizzate attraverso le convenzioni tra comuni. Valutare “fuori luogo” forme di collaborazione su scala più vasta ed anche interregionale, come nel caso delle convenzioni che il Comune di Ficulle ha con Montepulciano, Chiusi e Città della Pieve, significa non cogliere la dimensione delle sfide del presente, che segna una diversa scala delle priorità e dell’azione. Anche le citate convenzioni riguardanti Catasto e Protezione Civile non comprendono più 5 comuni ma da anni coinvolgono i 20 comuni dell’Area Interna Sud Ovest Orvietano.

In questi giorni l’emergenza è quella sanitaria così come la necessità di dare supporto alle persone in maggiore difficoltà. Al contempo, senza dubbio, devono essere avviati urgentemente i tavoli di confronto a livello locale e regionale per l’impiego delle risorse straordinarie che saranno destinate all’Umbria nel Recovery Plan, che è un tema riguardante l’intero territorio orvietano e non solo. Sarà infatti importante utilizzare tali fondi per investimenti significativi e strategici, evitando inutili parcellizzazioni, al fine di poterne beneficiare per un reale e lungimirante sviluppo di servizi chiave, come ad esempio nella nostra area il miglioramento del collegamento con Roma e Firenze, e gli interventi necessari per la piena funzionalità degli ospedali di Città della Pieve ed Orvieto

E’ del tutto evidente, che dovranno essere poste in atto anche riforme per ammodernare il sistema delle autonomie: da quelle endoregionali a quelle comunali. A livello nazionale è necessario avviare quella Grande Riforma attesa da decenni, come peraltro richiede l’Europa. Ed in questo, a livello locale, deve maturare l’idea e l’azione politica per creare collaborazioni intercomunali forti, dove i capoluoghi dei territori dovranno essere chiamati a giocare un ruolo diverso rispetto al passato, meno chiuso ed autoreferenziale, più sinergico e funzionale allo sviluppo di politiche, strategie e servizi di area vasta.

L’Umbria, in generale, è in ritardo rispetto a questa necessaria evoluzione dell’assetto organizzativo della rete dei comuni e dei servizi, e purtroppo il territorio orvietano non è un’eccezione, anche considerando il disimpegno rispetto alla grande opportunità rappresentata dall’appartenenza alla Strategia Nazionale per le Aree Interne.

La riorganizzazione del territorio è per l’Umbria uno dei grandi temi. Nella nostra Regione sono poche le forme evolute di collaborazione territoriale, sia a livello intercomunale che sul fronte economico: sono solo due le unioni dei comuni, sono rari gli enti di promozione territoriale al passo con i tempi ed è quasi inesistente il sistema dei distretti.

E’ sulla gestione dell’emergenza, sull’apertura di una grande stagione d’investimenti e riforme che la politica sarà giudicata sulla capacità di costruire il futuro.

Il nuovo Governo, che ormai quasi per certo sarà guidato dal Prof. Mario Draghi, autorevole cittadino della vicina Città della Pieve, segnerà inevitabilmente un cambio di passo della politica. Non perdiamo l’occasione!

Gianluigi Maravalle