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Città della Pieve. Fausto Chionne ” Sanità. Queste sono le proposte deliberate il primo settembre”

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Città della Pieve. Fausto Chionne, Dirigente Fisico della USL Umbria1 è stato designato come “consigliere comunale delegato” alla sanità, all’interno dell’assessorato guidato da Barbara Paggetti. Con lui cerchiamo di fare il punto della situazione sui servizi sanitari, alla luce delle ultime notizie giornalistiche e della delibera della Giunta Comunale del primo di settembre, che segna il punto più chiaro e completo di quello che a Città della Pieve si vorrebbe realizzare come “riconversione” del vecchio ospedale. (N.d.R)

Allora questa delibera è la prima posizione ufficiale sui problemi della sanità di questa Giunta?

“ E’ la prima nota redatta dopo la delibera della precedente direzione generale, che si rifà alle indicazioni del programma che abbiamo presentato in campagna elettorale che conteneva le linee di riconversione dell’ospedale a dei servizi a Città della Pieve”

Possiamo ricostruire da quanto tempo non esiste più a Città della Pieve l’ospedale inteso come servizi per acuti?

Direi da quando nella ASL si è creato il POU cioè il presidio ospedaliero unificato che era la somma di Castiglione del lago, Città della Pieve, Passignano, Assisi e Media Valle del Tevere, che costituivano l’ Ospedale di territorio come insieme degli ospedali. Che però anche tutti insieme non sono un Ospedale di Emergenza DEA, che sono gli ospedali sede di Dipartimento di Emergenza Accettazione inoltre deve essere previsto un UTIC, Neurologia (stroke) ed un punto nascita completo.

Quanti Ospedali di Emergenza ci sono in Umbria?

Ci sono sette ospedali sede di DEA, 5 di primo livello e e due di secondo. Quelli di primo sono Città di Castello, Branca, Spoleto, Foligno e Orvieto. I due di secondo livello sono Perugia e Terni.

Gli Ospedali di secondo livello sono quelli che hanno anche neurochirurgia e cardiochirurgia e sono previsti per una popolazione che va dai 600 mila abitanti a 1, 2 milioni.

Il punto nascita infatti deve prevedere accanto anche la rianimazione e un pronto soccorso di primo livello.

Nell’area del cosiddetto Trasimeno quindi non c’è e non è previsto nessun ospedale Dea.

 No. Questa area per questo tipo di servizi e di prestazioni può fare riferimento a Perugia, o a Orvieto o anche a Nottola.

L’ospedale di Nottola è quindi classificato come Dea?

Si. In Toscana hanno fatto tre ASL (le ex aree vaste) e come DEA hanno messo Nottola e non Cortona almeno dalle mie conoscenze.

Se ti chiedessi di sintetizzare i punti principali della vostra delibera come me li riassumeresti?

Diciamo che la giunta ha redatto un documento che sintetizza quanto riportato nella Delibera 506/14 della USL, mettendo nero su bianco alcune integrazioni. In sintesi direi facciamo una proposta di primo soccorso “primo intervento” e…

Cosa mancherebbe in questo caso per un pronto soccorso DEA di primo livello?

 La rianimazione e la stroke unit, tutto ciò che riguarda l’ emodinanica, etc

Poi proponiamo un arricchimento della diagnostica ambulatoriale, con la installazione della risonanza magnetica che lavori in attività programmata.

Poi definiamo quella che per noi dovrebbe essere la riabilitazione e la RSA. Ci possono essere tante forme di riabilitazione e noi indichiamo quale serve di più per la nostra zona

Diciamo inoltre che la RSA deve essere collegata con La Geriatria di Perugia e indichiamo che deve includere anche i codici 60.

Si tratta in fondo di proposte che si fanno forza anche degli atti di programmazione statale e di indirizzi di macro sanità che non erano ancora adottati quando la Asl ha fatto il suo piano nel 2014, questi atti governativi sono del 2015. Il nuovo decreto governativo sugli standard ospedalieri, il decreto n. 70, che prima ricordavo è del giugno 2015. La nostra delibera tiene in considerazione di tutte queste norme regionali e nazionali.

Cioè la nostra è la proposta di una nuova Casa della Salute che io penso possa avere più prospettive di un ospedale di territorio, stando ai nuovi standard indicati a riguardo.

Questa delibera è stata confrontata, discussa, con gli altri comuni dell’Unione?

 No, anche se credo che una materia così delicata debba essere valutata nel suo complesso con i comuni dell’unione e non solo, mi riferisco in questo caso anche ai comuni dell’orvietano e della Toscana a noi più vicini.

E con la Regione e la ASL?

 Questa delibera riprende le delibere della Asl e gli impegni pubblici assunti dalla Presidente della Regione qui a Città della Pieve.

corrierepievese@gmail.com

ARCHIVIO DEL CORRIERE PIEVESE
6 SETTEMBRE 2016