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Eppur si muove

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Siamo a pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale e dal voto per l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale.

E’ stata una campagna elettorale nuova per Città  della Pieve. Nuova perché sono state fatte le elezioni primarie all’interno di quello che sino ad oggi è il maggior partito locale, il Pd. Nuova perchè, qui, non erano mai state fatte. Anzi c’ era da pensare che sarebbe stato l’ ultimo dei comuni a farle! Nuova perchè richieste dal sindaco uscente. Nuova anche per la grande e inaspettata partecipazione di cittadini, circa 1500 pievesi. Nuova per il risultato che fra i tre partecipanti, con un sindaco ed un assessore uscenti, ha visto premiato un candidato che si affaccia per la prima volta alla politica ed all’amministrazione. Nuova perché questo risultato ha segnalato una grande volontà  di cambiamento diffusa nella città  e che ha trovato anche questo canale di espressione che è andato ad aggiungersi al cambiamento che chiedevano e chiedono altre aree politiche.

Nuova perché per la prima volta sarà  presente a livello locale una lista del Movimento 5 Stelle che da tempo era impegnato su alcuni temi della vita locale come la gestione dei rifiuti, con le sue intenzioni di democrazia diretta che ne costituiscono la caratteristica più significativa che troverà  con responsabilità  di governo o di opposizione un preciso terreno di verifica.

Nuova perché gli alleati del Pd presenti nella giunta uscente ( Rc e PSI) sembrano usciti dalla scena. Anche se qualche buontempone ha preso un radar ed ha trovato loro tracce, si dice, nella lista dell’ assessore Meo.

Nuova per la presenza appunto di una lista civica guidata da Maria Luisa Meo, aderente al Pd fino al risultato delle primarie e folgorata poi da un anelito di libertà  e di autonomia, che può essere, secondo i diversi punti di vista, definito sfregio o vanto.

Nuovo è stato costretto ad essere anche l’ inossidabile Lorenzo Berna, che da unico monopolistico competitor contro la maggioranza nelle ultime elezioni si è trovato in così ampia e multicolore compagnia.

E’ stata una campagna elettorale vivace e sostanzialmente corretta, anche perchè una campagna elettorale è sempre una competizione e non un party fra dame di San Vincenzo, che ha riprodotto la fotografia di una paese, come dicemmo qualche settimana fa ,”ferito ma “vitale”.

Le iniziative sono state numerose, ed altre seguiranno in questi ultimi giorni. Grazie all’ informazione diretta e a quella che è passata anche tramite il nostro giornale, pensiamo che chi voleva farsi un’idea se la sia potuta fare.

Le differenze sui programmi non sono state particolarmente significative. Tutti dovranno fare innanzitutto chiarezza sulla situazione delle casse comunali,e da lì partire. Situazione che sembra essere, piuttosto problematica, fra rigidità  di spesa corrente ed ammortamenti per spese molto alti. Tutti mettono in primo piano stimoli ed iniziative alla ripresa economica, tramite la valorizzazione delle risorse artistiche ed ambientali per rilanciare il turismo.

Tutti sono proiettati verso una nuova partecipazione dei cittadini e delle forme associate, tutti vogliono costruire un nuovo rapporto con i comuni confinanti e con la Regione, per arrestare il declino di questi ultimi tempi. E così via. Insomma tutto lascia pensare che a decidere sarà  la credibilità  dei candidati sindaci in quanto persone, dei candidati consiglieri e delle forze che riusciranno a mettere in campo in questa difficile sfida che attende la Pieve nei prossimi anni, come partiti e come singoli cittadini. Anche perché fuori dalle liste sono restate tanti uomini e donne che alla Pieve possono dare significativi contributi, ed oggi al nostro paese, invece, servirebbe tanta unità  di intenti e di risorse.

Cioè a decidere sarà  l’ idea che gli elettori si faranno su chi può realizzare meglio quello che dice di voler fare. La corrispondenza cioè¨ fra le parole e i fatti. Vecchio criterio della politica, con buona pace nostra che ci pensiamo tanto innovativi, fin dai tempi degli ateniesi.

Tutto questo però, con una articolazione, una trasparenza, una leggibilità , che solo un anno fa, tanto per dire una data qualsiasi, non era nemmeno pensabile. Ed è anche questo che ci fa dire “eppur si muove”. E ci fa sperare che al puro e semplice movimento segua quanto prima un vero e proprio incisivo “cambio di passo”.