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Elezioni regionali. Silenzio profondo!

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Quanto durerà la legislatura del governo nazionale nessuno lo sa. Ora si eleggerà il nuovo presidente della Repubblica e poi si vedrà.

Di sicuro però in primavera andranno al voto gran parte delle Regioni italiane, tra cui l’Umbria.

In teoria dovrebbe essere un appuntamento importante. Si tratta della parte di stato che si occupa di una dei diritti e dei bisogni fondamentali dei cittadini, la salute. Si tratta della parte dello stato più criticata in questi ultimi anni,in virtù dei gravissimi casi di corruzione che hanno visto protagoniste alcune regioni anche importanti. Si tratta di una parte di stato discussa nella sua attuale forma che è molto parcellizzata, molto conflittuale all’interno di un confuso e rabberciato federalismo. Si tratta di una parte di Stato non tanto gradita e vicina al cittadino tanto che anche in realtà considerate all’avanguardia, come l’Emilia, ha visto, di recente, le urne quasi deserte.

Si tratta per l’Umbria, di una Regione, che in tutti i disegni di legge che si stanno occupando del futuro delle regioni è sempre unita e accorpata a qualche altra date le sue dimensioni e la sua storia.

Si tratta per l’ Umbria e in particolare per alcune sue zone di un momento difficilissimo dal punto di vista economico che presupporrebbe una azione straordinaria di tutti gli enti pubblici non solo per svolgere azioni di sostegno e di supporto alle aziende ed al lavoro, ma anche proprio per giustificare la propria presenza ed il proprio costo al contribuente.

C’è poi la nostra zona che dovrebbe avere qualcosa da dire sulla Regione, su cosa ha fatto, su cosa dovrebbe fare.

Si tratterebbe quindi di un appuntamento vicinissimo cui dedicare, da parte dei partiti, ma nache della società, il massimo sforzo per coinvolgere la cittadinanza prima di chiedergli il voto fra un po’.

Ebbene, qui tutto tace.

Sappiamo che a qualche settimana dal voto il consiglio regionale è impegnato nella discussione della legge ….elettorale. Si, avete letto bene “legge elettorale”.

Un dubbio sorge spontaneo. Forse c’è un premio, chissà, in conto capitale o in conto interessi, per quella regione che batterà il record delle astensioni. E noi non lo sappiamo.

(g.f)

corrierepievese@gmail.com