L’haiku è un antichissimo componimento poetico di origine giapponese, è composto da diciassette sillabe metriche disposte secondo lo schema 5/7/5. Non si usa punteggiatura, non devono esserci rime, inoltre meglio sarebbe ci fosse non più di un verbo. Deve esserci invece un riferimento alla stagionalità oppure ad una fase della giornata (mattina, pomeriggio, sera o notte). Questo riferimento si chiama in giapponese: Kigo. Il componimento deve essere principalmente descrizione della natura e deve rispondere all’immediatezza del :qui ed ora . Diciamo che se la poesia è un incendio, l’haiku deve essere una scintilla, il resto è affidato all’immaginazione e alla sensibilità, al silenzio.
Questi haiku che seguono sono ispirati alla Toscana e all’Umbria. Uno sguardo insolito al nostro territorio. Buona lettura.
Nunzio dell’Annunziata
Buccia d’arancia
secca sopra la stufa
Profuma ancora
Volo di rondini
L’azzurro frammentato
si ricompone
La prima neve
sui tetti della Pieve
Nessun rumore
L’antica torre
L’orologio ormai fermo
Passate estati
Indaco puro
Il cielo della Pieve
nel pomeriggio
Cipressi svettano
sul ciglio della strada
Scendono le ombre
Cade dal ramo
l’ultima foglia secca
La più cocciuta
Silenzio intorno
Primavere un bisbiglio
impercettibile
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