In occasione della ” Marcia della Pace, Perugia-Assisi, non posso fare a meno di ricordare, in qualita’, per molti anni, di delegata regionale della “Scuola Strumento di Pace, E.I.P.”, associazione non governativa riconosciuta dall’Unesco e dal Consiglio d’Europa, quanto sia stato fatto nella nostra scuola superiore di Chiusi per inculcare nei giovani, nei casi in cui ce ne fosse stata necessita’ (ma i giovani sicuramente sono gia’ pronti ad assimilare e a essere protagonisti di sentimenti profondi) i valori della pace, della solidarieta’, della collaborazione
E a tale proposito, per dare dimostrazione concreta, vorrei far presente solo qualche momento saliente della nostra vista scolastica negli anni trascorsi.
“Invito a scuola festa della pace”, in gemellaggio con due scuole del trentino e con i giovani della scuola media di chiusi (anni 1993-94), iniziava , ” costume” di quella che fu definita “scuola aperta per l’orientamento scolastico” con la partecipazione alla manifestazione “I Cavalieri di San Valentino” che si svolgeva a Terni come atto di amore, di amicizia, di prevenzione, nel mese di febbraio. Il motto era “l’amicizia e’…liberta’
…una porta aperta
…una catena,
…che non si spezza mai
Non erano solo parole, slogans, ma sentimenti veri, spontanei di un mondo,, quello giovanile, che e’ denso di concretezza, creativita’, progettazione. E’ importante seguirlo “step by step”, direbbero gli inglesi ma anche gli italiani, con dedizione, amore e rispetto
Il saluto del preside Vagnetti alla ” sua scuola” (anni 1995 -96) al momento, comunque per lui triste, dell’uscita di scena per raggiunti limiti di eta’ il saluto e’ parte integrante di uno dei tre libri scritti in gemellaggio
Cosi’, tanto per ritornare sull’argomento: “scuola e cultura”“Cambia la scuola nell’Europa che cambia ”. Presentato in una cerimonia ufficiale al Presidente Scalfaro al Quirinale. Gli altri due libri erano “ Una scuola sempre più europea” e “Ed ora siamo in Europa…l’avventura continua oltre il 2000”
Mi piacerebbe che il messaggio arrivasse, ai giovani studenti di allora e a quelli della nuova generazione perché sempre attuale e propositivo come testimonianza di una realta’ che e’ destinata a risollevarsi, magari dando voce a quello che e’ stato il lavoro immane di tutti gli operatori scolastici e che continua ad esserlo , nonostante le difficolta’ oggettive che anche la BUONA SCUOLA” incontra.
Rita Fiorini Vagnetti
