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Comunali 2019. Serve che chi vuole bene a Città della Pieve, ha idee e disponibilità, si faccia avanti.

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Si avvicinano le elezioni comunali, che saranno molto probabilmente a maggio. L’impressione di questi mesi non è buona. L’impressione è che si vada a queste elezioni comunali di maggio al ribasso e con il freno tirato, ripercorrendo vecchie strade usurate. Mi riferisco ai passi fatti dalla politica, ma anche all’atteggiamento delle singole persone. E’ vero che i più gravi problemi che abbiamo davanti, a cominciare dal lavoro e dalla crisi economica, non possono essere risolti a livello comunale. Ma è anche vero che il Comune può contribuire a fare arrivare qualche finanziamento alle imprese e supportarne la nascita o il consolidamento. Così come è vero che ci sono settori decisivi come quelli ricettivi o dei pubblici esercizi, che possono trarre vantaggio anche dalle iniziative del Comune. Poi c’ è tutta la parte grande delle infrastrutture e dei servizi, da quelli scolastici e culturali a quelli sociosanitari a quelli pubblici come la gestione rifiuti o l’acqua che nel Comune hanno un protagonista fondamentale. E infine c’è tutta la macchina della pubblica amministrazione comunale e generale che può essere migliorata attraverso una iniziativa amministrativa riformatrice. E comunque il Comune continua ad essere forse l’unico livello dello Stato che il cittadino avverte alla sua portata.

Serve quindi che i cittadini pievesi si impegnino per questa scadenza e quando saranno eletti lavorino con tutte le risorse ed i mezzi per il bene comune.

Bene, ma come ci stiamo avvicinando a questo appuntamento? Attendiamo tutti le mosse dei diversi protagonisti della politica locale. Partiti, movimenti. Liste civiche. Va detto però che questi soggetti qui a Città della Pieve, oggi, vivono una crisi di partecipazione.  Ci sono  livelli di partecipazione e di coinvolgimento della cittadinanza molto ristretti. Se allora si deve attingere per i prossimi amministratori dentro queste realtà temo che le possibilità di scelta siano molto ridotte e comunque insufficienti.

A Città della Pieve ci sono tanti cittadini impegnati quotidianamente e con successo in un ricco associazionismo. Ci sono amici di Città della Pieve, venuti da fuori o che risiedono per lunghi periodi a Città della Pieve, con ruoli importanti nel mondo professionale, culturale, artistico. Ci sono diversi dirigenti pubblici o di aziende private con curricula di tutto rispetto. Dobbiamo chiedere a queste persone di farsi avanti. Scegliendo un impegno diretto e autonomo o proponendosi ai  diversi protagonisti, di cui parlavamo prima,  che prevedibilmente saranno in campo. irrobustendo i diversi schieramenti. Direi che se fossimo in una società più civile, forse sarebbe il caso di fare una lista unica e scegliere all’interno di questa le sedici persone più meritevoli. Tanti quanti sono gli attuali consiglieri comunali. Perchè è  molto labile a livello di un piccolo comune, oggi,  la differenza e soprattutto la possibilità di fare,  fra una parte politica ed un’altra. Ma questo ad oggi resta un miraggio. Tra il miraggio di una società  dai grandi orizzonti ed i piccoli orticelli, però,  c’è tanta terra e tanto spazio da riempire.  Speriamo che qualcuno abbia il coraggio di gettare un ponte fra queste realtà ed occupare lo spazio. Nell’interesse di Città della Pieve. Nell’interesse di noi tutti.

Gianni Fanfano