Home Sanità Comitato Civico per Panicale “Lo smantellamento della sanità pubblica nel territorio”

Comitato Civico per Panicale “Lo smantellamento della sanità pubblica nel territorio”

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Incontro pubblico molto partecipato quello che si è tenuto Giovedì 21 Giugno u.s. ospitato dallo splendido scenario del teatro Cesare Caporali di Panicale.  Location unica perfettamente sposata con l’argomento trattato: “Lo smantellamento della sanità pubblica nel territorio” Ed il territorio in questione è quello del Trasimeno.

Il padrone di casa, ovvero il “Comitato Civico per Panicale” ha ospitato il “Comitato per il diritto alla salute art. 32” il quale, riferendosi inizialmente ai dati statistici, ha evidenziato le problematiche comprensoriali accennando anche alla vicenda correlata al progetto del polo unico ospedaliero risalente alle annualità dal 2005 al 2009.

Successivamente sono state approntate riflessioni in merito alle attuali conseguenze causate dalle errate scelte politiche volute in quel periodo e che, con riferimento al Comune di Panicale, hanno avuto e continuano ad avere ripercussioni sui due distretti: quello appunto di Panicale e quello di Tavernelle.

Magistrale e doviziosa di riferimenti normativi è stata l’esposizione improntata dal “Comitato per il diritto alla salute art. 32”, svoltasi in un clima di totale serenità e di pieno interesse da parte del Pubblico presente.

Ospiti illustri provenienti dal mondo medico scientifico, dal comparto imprenditoriale ed il Sindaco di Montegabbione, hanno qualitativamente contraddistinto il pubblico incontro avente la prevalente finalità di accrescere l’informazione e di renderla maggiormente diffusa.

Folto è stato il pubblico che ha risposto all’invito, tra cui spiccano la presenza del “Comitato Civicamente adesso Piegaro” e la rappresentanza di tutte le forze di opposizione del territorio, nonostante la congiunta assenza dei Sindaci di Panicale, di Paciano, di Piegaro e del Presidente dell’Unione dei Comuni oltre che Sindaco di Città della Pieve.

 “Nel rispetto dei principi enunciati nella nostra Carta Costituzionale, in virtù del ruolo di primo cittadino doverosamente sensibile alla tutela della Comunità rappresentata, confidiamo nella Sua presenza” recitava l’invito ufficialmente recapitato ai Sigg. Sindaci.

L’aver declinato l’invito senza aver addotto alcuna giustificazione, certamente non onora il ruolo istituzionale suffragato dai rispettivi cittadini, fermo restando i contingenti ed imprevisti impegni personali; ma sarebbe ancor più grave l’aver ottemperato ad un caldeggiato atteggiamento proveniente da direttive di partito, data la scomodità dell’argomento trattato, testimoniata dalla comune assenza.

Parlare di “smantellamento non è sicuramente un buon approccio”, ci è stato recriminato.

Purtroppo la situazione reale è evidente e rivendicare la propria appartenenza di partito quale motivo di dissenso non ne giustifica l’assenza, anzi ne conferma il distorto servilismo ideologico totalmente insensibile alle necessità collettive.

Quale occasione migliore per una pubblica smentita, rassicurando ed informando lealmente i propri concittadini?

La non presenza ahimè, ha confermato l’inesistenza di presupposti giustificativi e l’incapacità di argomentare le volute scelte politiche.

 La situazione a Panicale.

Una delle stranezze riconducibili alla questione sanitaria, riguarda la residenza protetta destinata agli anziani non autosufficienti e voluta in onore di San Sebastiano.

Forse in pochi ricordano la doppia inaugurazione: la prima celebrata Domenica 10 Novembre 2013 e la seconda Martedì 20 Marzo 2018. E com’è possibile che ad oggi risultano ancora inoccupati la metà dei posti letto destinati ai lungodegenti malgrado le lunghissime liste di attesa?

E’ presumibile pensare che le Istituzioni (Regione, Usl, Comune) non abbiano i mezzi finanziari da destinare alla contribuzione delle rette?

Ma c’è anche un’altra considerazione che aleggia tra la popolazione: se la residenza protetta venisse totalmente occupata dai lungodegenti, gli organismi istituzionali dovrebbero provvedere al ripristino degli originari servizi sanitari furbescamente smantellati?

Alla luce dei fatti l’ambigua volontà perpetrata dalle Istituzioni resta più che fondata: da un lato manifestano pubblicamente la necessità di riorganizzare il sistema sanitario per migliorarne la qualità e l’efficienza, dall’altro invece ed in modo occulto, perseguono maldestramente le finalità della spending review.

Il Sindaco di Panicale, Giulio Cherubini, al fine di conquistare consensi durante la campagna elettorale del 2014, scrisse nel Suo programma che avrebbe mantenuto i servizi sanitari a Panicale preservandone lo standard specialistico ed avrebbe portato la “Casa della Salute” a Tavernelle.

Ebbene, dopo 4 anni di governo nulla di tutto questo è stato realizzato, anzi è successo l’esatto contrario.

Infatti, durante questo periodo i Distretti di Panicale riscontrano la fuoriuscita di tre specialisti, la dismissione dell’ambulatorio per le vaccinazioni ma non solo, i prelievi del sangue che attualmente vengono effettuati due volte a settimana, dal primo di Luglio p.v. dovrebbero essere ulteriormente dimezzati

A Tavernelle nel 2017 è stato inaugurato il CMU (Centro Medico Umbro), ambulatorio polispecialistico che fa riferimento ad una esclusiva iniziativa imprenditoriale privata. Nulla a che vedere con l’accertata assenza di specialisti medici operanti nel servizio pubblico. Lo smantellamento del sistema sanitario pubblico sta avvenendo nel silenzio più assordante da parte delle Istituzioni e dell’attuale Amministrazione presieduta dal Sindaco Giulio Cherubini, il quale si è guardato bene dal partecipare all’incontro pubblico. E non sempre è una questione di risparmio poiché il punto di erogazione di Panicale, per esempio, avrebbe motivo di esistere anche solo per assistere i 78 lungodegenti presenti nelle due strutture private convenzionate.

Non sarebbe forse più conveniente, ai fini di una ottimizzazione delle risorse, potenziare i punti di erogazione investendo nel personale medico specialistico anziché spostare gli anziani non autosufficienti in giro per l’Umbria, se non addirittura fuori Regione, per effettuare le visite mediche?

 Comitato Civico per Panicale