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Città della Pieve. Oggi la Libera Università incontra la città

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Il giorno sabato 12 maggio 2018, alle ore 16.00 presso la Sala Grande di Palazzo della Corgna, Città della Pieve, la Libera Università organizza un “Open Day”, sul tema:

“Costruiamo insieme il futuro della Libera Università di Città della Pieve”

I primi protagonisti di questa iniziativa vogliamo che siano, naturalmente, i nostri associati, che consulteremo attraverso un apposito questionario in precedenza e che saranno, ci auguriamo, presenti e protagonisti in massa alla giornata d’incontro.

Altri protagonisti importanti dovranno essere per noi i docenti che costituiscono e hanno costituito negli anni il fulcro della nostra attività. A essi rivolgiamo un caloroso ringraziamento non solo per la competenza, ma anche per la grande disponibilità dimostrate nella conduzione dei corsi.

Vogliamo, anche, aprire questo nostro confronto a tutta la società pievese e in particolare alle associazioni e alle istituzioni operanti nel settore. Crediamo fortemente nelle risorse che si possono attivare con la collaborazione e la sinergia.

La Libera Università di Città della Pieve, già Università della Terza Età, nasce nel 1994 su iniziativa del Comune di Città della Pieve, nel quadro delle iniziative promosse dalla Regione Umbria verso la popolazione anziana, all’interno dell’Assessorato alle Politiche Sociali.

L’orientamento di costruire un’associazione con una forte identità e capacità d’iniziativa culturale fu una caratteristica specifica di Città della Pieve. Non si trattò solo di una scelta dei dirigenti e dei soci dell’associazione, ma anche di una naturale risposta a una domanda di cultura, di formazione permanente, di socialità e di protagonismo, che veniva dalla società pievese e da alcuni territori confinanti.

Nel corso degli anni la Libuni ha costituito anche una sede e un luogo di relazioni interpersonali, sia attraverso le iniziative sociali promosse (inaugurazione dell’anno accademico, gite, pranzo di fine anno), sia attraverso l’assidua frequentazione delle lezioni, con rapporti che si sono sviluppati tra gli stessi soci e tra allievi e insegnanti, creando un humus cui hanno fatto riferimento anche altre iniziative.

Questo modello ancora oggi svolge un suo ruolo. Come indicano gli stessi dati, la Libuni conferma i risultati positivi e soddisfacenti nonostante siano sorte nei paesi confinanti iniziative analoghe, sia cresciuta l’iniziativa autonoma degli assessorati comunali, siano nate a Città della Pieve, associazioni, che, direttamente o indirettamente, operano nello stesso campo. Riteniamo necessario, però, guardare al futuro ponendoci alcune domande.

Le domande che abbiamo ritenuto necessarie, nel preparare il piano di attività del prossimo anno e nel prefigurare la strategia dell’associazione per i prossimi anni, sono state: “Quale può essere il ruolo e lo spazio, per una nuova stagione della Libera Università a Città della Pieve? Quali conferme e quali cambiamenti sono necessari? Quali miglioramenti apportare? Quale specializzazione ricercare? Quali rapporti con iniziative interessanti di altri soggetti? Quali domande culturali inevase possono essere accolte? Quale progetto a medio lungo termine? Quale struttura organizzativa? Quali risorse umane e quali risorse economiche occorrono per progettare e gestire questi progetti? Le risposte vogliamo trovarle insieme a voi.

Il Consiglio Direttivo della Libera Università di Città della Pieve