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Città della Pieve. Fanfano “Ali e Radici” per il “Natale del Castello 2021”

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Questo Natale deve essere sotto il segno il Natale della rinascita. Nonostante tutto. Nonostante la guerra non sia finita.

Cinque mesi fa, quando è stato eletto il nuovo consiglio ed il Terziere Castello  ha ripreso la sua attività, dopo una crisi in gran parte dovuta alla pandemia, l’uscita dal tunnel sembrava più vicina.

E’stato allora, nella prima assemblea dei soci  fatta a settembre,  che abbiamo scommesso sul nostro Natale, il Natale del  Castello, per dare un segnale forte di ripresa, sperando di collocarci dentro una rinascita più generale, della Pieve, e di tutta l’Italia.

Nonostante si sia fatta tanta strada,  i problemi non sono ancora alle spalle.  Nonostante la grande prova di responsabilità civile data dalla stragrande maggioranza della nostra gente. . Anche perché, forse per diverso tempo, da questa peste del duemila , non  saremo  mai definitivamente fuori. Ma noi non possiamo rinunciare. Non dobbiamo rinunciare,  a fare i cittadini responsabili e a fare i contradaioli che si organizzano. Fecero così i nostri nonni e nostri padri  dopo la seconda guerra mondiale, quando sotto la guida e lo stimolo di un giovane parroco che veniva dalla Piazze, iniziarono di nuovo le attività della Parrocchia, della Confraternita e poi del Terziere. Nell’Italia che rinasceva e diventava nel giro di un ventennio, una potenza mondiale. Tanto più dobbiamo farlo adesso che abbiamo fatto tanti passi in avanti ed abbiamo imparato tante lezioni.

Su una di queste lezioni abbiamo impostato il programma del “Natale del Castello” per questo dicembre. Le lezione che la storia ci consegna è che da sempre siamo andati avanti sfruttando le radici delle nostre tradizioni, culturali, sociali e religiose e sfruttando lo slancio dell’innovazione della visione futura, in sostanza la linfa vitale delle nuove generazioni.

Attorno al Presepe Monumentale che da più di mezzo secolo manda un messaggio di pace, di solidarietà, di rispetto dell’ambiente e della vita comune e di questo messaggio ha fatto il suo brand, la sua caratteristica speciale, fra i mille presepi che si fanno. Accanto al Presepe che è uno dei punti fermi della nostra tradizione sanpietrina, abbiamo organizzato due appuntamenti che parlano appunto di “radici e di ali”.

Domenica 5 nel pomeriggio e domenica 19 nella mattina, saranno protagoniste le nostre ali, cioè I bambini, il nostro principale patrimonio. Quel patrimonio cui affidiamo il nostro futuro. Con la prima  volta di “Natale al Presepe con i bambini” e con la prima edizione dei “Battesimi del Terziere”. Vogliamo seguire queste ali con particolare attenzione e dopo il Presepe, dopo la Befana, cominceremo a pensare alle “nostre scuole”: tamburini, arcieri, e centri estivi. Siamo un Terziere senza sviluppo urbanistico su cui contare, la nostra forza attrattiva, come in passato dovrà basarsi sulle tradizioni familiari e sulla qualità, la qualità delle nostre iniziative, la qualità del nostro vivere il Terziere. Quest’anno, questo nostro antico Presepe riceverà la visita di due comete particolari. In basso ci sarà quella della tradizione, opera dei nostri Sputafuoco  e della “Compagnia della Volpe”, in alto per la prima volta ci sarà una cometa moderna che illuminerà la parte alta di Palazzo Della Corgna, nella parte dietro che guarda verso la nostra Valdichiana e verso il Monte Cetona, nella parte del Palazzo rimasta incompiuta e che abbiamo fatto diventare  il cuore del nostro Terziere. Una cometa che abbiamo realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano. E qualcosa vorrà pur dire se le comete piccole e grandi quest’anno si sono date appuntamento nei cieli di Città della Pieve, nel cielo del suo Palazzo più importante, Palazzo Della Corgna, nel cielo della sua comunità che per prima ricominciò a vivere in mezzo alle macerie della guerra, il Terziere Castello. Le comete sappiamo che sono sempre portatrice di grandi notizie. La notizia che speriamo di avere è quella di un futuro diverso per tutti.

Poi abbiamo previsto una seconda iniziativa dedicata alle radici. In questo caso le radici in carne ed ossa, le persone, gli uomini e le donne che hanno fatto il Terziere. Premieremo nel pomeriggio del 19, a Palazzo Della Corgna, il nostro fondatore, Don Oscar Carbonari, il primo Presidente del Terziere, Giacomo Cecconi, i primi ideatori ed  organizzatori del Presepe, Sergio Bassini, Gino Porzioli, Rino Giuliacci, Nazareno Cupella e Spaltero Scargiali. Ovviamente il premio sarà dato in questi casi agli eredi. Poi premieremo i primi quattro arcieri vincitori del primo Palio che il Terziere ha nel suo palmares, quello vinto nel 1973. Consegneremo una medaglia ricordo, il “Meritum” a Leonardo Macchioni, Fernando Massoli, Claudio Cianfrini e Alessandro Barbino. In via del tutto eccezionale sia i battesimi che la consegna del “Meritum” in questa prima edizione li facciamo  a dicembre. Lo abbiamo deciso proprio per mandare un segnale anticipato e forte di rinascita. Per chiudere questo anno difficile all’attacco.

Dal prossimo anno, dal 2022 questi due appuntamenti, saranno dentro  una nuova data importante del nostro calendario terzieristico, il 29 giugno, festa di San Pietro. Abbiamo cominciato a individuare le persone da premiare, con un metodo ed un criterio semplice ed indiscutibile, quello cronologico e quello che comincia ad individuare le prime categorie dell’impegno e della vita del Terziere. Con il tempo si ricostruirà anche in questo modo tutta la nostra storia, storia di comunità e di individualità. Storia di personalità diverse, ma tutte importanti. Per tre anni questi appuntamenti sono garantiti. Gli anni del nostro mandato come consiglio. Ci auguriamo che anche i futuri dirigenti del Terziere mantengano questa tradizione. Poi in ultimo, ma non per ordine di importanza ci sarà dal 25 al 6 il tradizionale presepe. Anche quest’anno a progettarlo e a guidare la realizzazione sarà Fausto Biagiotti, figura storica del nostro Terziere ed in particolare, credo di non sbagliarmi, il maggior presepista di cui disponiamo, e che ha segnato per molti anni la storia ed il messaggio di questa nostra manifestazione. Il tema non poteva  che essere di fronte ai segnali drammatici che ci giungono, ogni giorno,  da ogni parte della terra, che quello della emergenza climatica e del fare qualcosa, ognuno di noi, in piccolo ed in grande, per attenuare, arrestare ed invertire questa tendenza.

Ma sia da oggi, sia da queste prime iniziative, sia da dopo la Befana, quando incominceremo a pensare a lavorare ai programmi del prossimo anno, abbiamo bisogno di tutti, del contributo di idee e lavoro di tutti. Le porte sono aperte, le aree di lavoro sono tante, le iniziative in cantiere sempre da arricchire. Non stiamo lavorando per un Consiglio o per un Presidente, stiamo lavorando per una comunità che negli anni si è dimostrata uno dei maggiori e migliori punti di aggregazione per i pievesi di tutte le età. Lavoriamo per il futuro, abbiamo messo alle spalle problemi che possano esserci stati in passato. Lavoriamo per qualcosa che è una risorsa importante per tutto il paese, per la nostra Pieve.

Siamo acerrimi avversari dei maremmani e dei gesuini,  certo , nell’agosto della grande sfida, della Caccia al Toro,  in particolare, ma  siamo però pronti a lavorare anche con loro, nell’Ente Palio,  per fare del Palio ancora un grande appuntamento estivo. E già abbiamo preso l’impegno perché nel 2022,  il Palio si faccia comunque. Sperabilmente in pompa magna, ma comunque si faccia. Ma vogliamo lavorare insieme anche per  far crescere gli altri appuntamenti del nostro ricco calendario delle rievocazioni storiche, i Quadri Viventi, l’Infiorata, Epoche in Passerella, Il Presepe Monumentale. Perché possono fare grande sinergia, Perché siamo già oggi una delle citta più importanti delle “Rievocazioni Storiche”, nella nostra regione e vogliamo continuare ad affermarci con questa particolare offerta, con questa particolare “specialità”. Perché su questa qualità già raggiunta si possono innestare altre interessanti iniziative. E quando si costruisce qualcosa di qualità e di specialistico, il passo verso il ritorno economico ed il ritorno di prestigio è spesso breve.

Gianni Fanfano

Presidente del Terziere Castello