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Chiusi. Bettollini parla del progetto della Fornace, di crisi delle Regioni, del mondo civico e continua il braccio di ferro con la segreteria del PD

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L’ordine del giorno era il rimpasto in giunta per l’uscita della Lanari, la nomina del nuovo vice sindaco con Sara Marchini e l’ingresso in giunta di Daniela Masci. Ma poi nel corso della conferenza stampa on line, con le domande dei giornalisti presenti, come era logico, domande e risposte hanno preso anche altre direzioni. Diciamo che la prima pagina se l’è presa lo scontro in atto da tempo, tra il sindaco e la segreteria comunale ed una parte del Pd. E’ stato chiesto al sindaco cosa pensasse della nota appunto della segreteria dei democratici chiusini in cui ci si lamentava per il mancato rapporto con il partito proprio sulle decisioni relative al rimpasto in Giunta. Bettollini ha risposto dicendo che aveva informato le rappresentanze istituzionali di Pd e Sdi e che quindi se problemi possano esserci stati sono da cercare semmai in un mancato contatto e coordinamento tutto interno ai partiti. Ma ha colto l’occasione per affondare ulteriormente i colpi sostenendo che è la segreteria che semmai non rappresenta tutto il Pd., facendo chiaramente riferimento, pur non dicendolo, alla presa di posizione pubblica che una sessantina di iscritti, in questi giorni, hanno fatto a favore di una ricucitura tra sindaco e democratici chiusini.

Bettollini inoltre ad una nostra domanda interessata, ha manifestato un chiaro interesse ed una marcata attenzione anche all’esperienza del civismo in linea generale ed in particolare all’iniziativa che vede protagonisti il consigliere regionale Fora ed i Civici per L’Umbria. La domanda era di carattere generale e per il momento la partita si gioca tutta dentro il Pd e sull’ipotesi di un governo chiusino prossimo venturo di colore giallorosso, ma le vie del signore sono infinite anche in politica.

Altro tema affrontato in conferenza è stato quello della crisi delle regioni a settanta anni dalla loro costituzione, crisi fatta esplodere dal coronavirus e che ha rafforzato la necessità di una riforma e di un loro accorpamento che aggreghi i territori al di la degli attuali confini in aree omogenee e soprattutto semplifichi sulle competenze oggi perniciosamente, mescolate. Ma la nostra domanda, per la verità, non aveva questa ambizione. L’Italia attuale è un tale pantano che non è in grado di puntare a grandi obbiettivi. La nostra era solo una domanda per rilanciare l’ipotesi, questa più perseguibile, con le nuove guide regionali, in Toscana ed Umbria, di una legislazione, di provvedimenti, interregionali, su alcune questioni improrogabili, come ambiente, infrastrutture, scuole sanità, turismo.

Sempre ad una nostra domanda Bettollini ha risposto sul progetto di riqualificazione dell’area della Fornace, che sta, finalmente, partendo, con spazi per civile abitazione ed iniziative commerciali. La risposta è stata precisa, il valore storico dell’attuale insediamento, di archeologia industriale, a differenza di quanto è successo dalle nostre parti, sarà tutelato e preservato. Ed in base a questo vincolo ci saranno anche spazi ceduti al Comune come luoghi di aggregazione culturale e sociale. (g.f)