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Castiglione. Progetto Democratico “Il perché del nostro no alla cittadinanza onoraria al Sindaco di Riace”

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Riceviamo e pubblichiamo. Nella seduta del 28 dicembre, il Consiglio Comunale di Castiglione del Lago, ha vissuto una delle pagine più brutte della propria attività. La maggioranza ha assegnato la cittadinanza onoraria a Domenico Lucano. Progetto Democratico non ha condiviso questa decisione e ha votato contro. Non ci sfugge il senso politico che l’atto sottintende specie in un contesto storico segnato dallo svilupparsi di politiche xenofobe e razziste, ma siamo convinti che una decisione doveva essere assunta solo dopo aver valutati alcuni fattori:

  • Si tratta del primo atto, dall’Unità d’Italia ad oggi, con il quale il nostro Comune assegna questa importante onoreficienza. La scelta assume quindi ancor più valore rispetto al tradizionale significato che per sua natura rappresenta. Abbiamo presentato una mozione (votata all’unanimità) con la quale si chiedeva l’approvazione di un regolamento nel quale definire criteri e percorsi per un reale coinvolgimento delle associazioni e dei cittadini nella decisione da assumere, proponendo una riflessione sull’esempio e la vita di autorevoli personaggi locali quali il prof. Franco Rasetti;
  • Pensavamo, dopo il voto unanime espresso, che fosse corretto rinviare la richiesta avanzata da Rifondazione Comunista in attesa del regolamento attuativo. Invece la maggioranza ha voluto forzare la mano ottenendo il brillante risultato che la votazione ha registrato 7 voti a favore e 6 contrari. Nei fatti si è sminuito e depotenziato il significato e l’ambizione che si intendeva ottenere.

Questa decisione evidenzia lo spregiudicato tatticismo proprio di questa maggioranza strumentalizzando il problema serio, vero dell’accoglienza e dell’inclusione. Si assegna la cittadinanza onoraria al Sindaco di Riace quando su questi temi, l’azione di governo svolta dalla maggioranza in questi anni, va in totale contrasto con quanto professato dal Sindaco Lucano. Nella lettera al Prefetto di Perugia del 2017, il Comune aderisce al programma di accoglienza dei richiedenti asilo solo per “piccoli nuclei ….. in gruppi familiari e madri con soli bambini”. Si è volutamente forzato nella decisione di votare fino a registrare la frantumazione del gruppo consiliare del Partito Democratico (su 12 consiglieri 7 a favore, 1 contrario, 1 astenuto e 2 consiglieri “VOLUTAMENTE assenti”). Il tutto pur di favorire una conclamata unità con la sinistra più estrema e massimalista ed evitare il rischio di doversi presentarsi soli alle prossime elezioni comunali.