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Caputi, da Saturnia alle Terme di Chianciano. Che sia la volta buona ?

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In piena pandemia e con le fibrillazioni della politica nazionale le notizie che riguardano il territorio passano un po in sordina, anzi emergono quasi solo quelle che riguardano il covid, come l’impennata di contagi a Chiusi e il conseguente screening di massa. In effetti erano alcuni mesi però che si era a conoscenza dell’acquisizione della quota (47%) del MPS da parte di Massimo Caputi già proprietario delle terme di Saturnia e presidente di Feder Alberghi. Altre volte si è vista all’orizzonte della crisi chiancianese la possibilità di un rilancio, ma più che possibilità direi speranza, tra l’altro sempre disattesa. In effetti le speranze che venivano nutrite nemmeno avevano basi concrete, tuttavia rappresentavano una ragione per immaginare tempi migliori. In definitiva tutte le volte che qualche investitore si è affacciato sulla scena del nostro territorio era per creare uno spazio a se stante, una struttura moderna efficiente produttiva, ma senza nessun collegamento con Chianciano Città Termale.

Ecco, questo è il punto, stavolta sembra proprio che la possibilità di rilanciare le Terme di possa concretizzarsi. Intanto Caputi oltre che ottimo imprenditore, è “del mestiere” in quanto a termalismo. E in una intervista che ebbi a seguire fece delle affermazioni assolutamente condivisibili nella loro semplicità e concretezza, sinteticamente i concetti erano questi: In primis fare un elenco delle innumerevoli terme che ci sono un po’ ovunque a seconda della caratteristica curativa della relativa sorgente, per poi informare correttamente e indirizzare gli interessati ad una cura e ad un benessere mirato. Questo modo di interpretare il territorio è l’unico che può dare dei frutti in termini economici. Altri tentativi che sono stati tentati mettendo l’accento sul paesaggio, l’arte, la storia, il cibo, benché animati da entusiasmo e buone intenzioni non hanno portato i frutti sperati, semplicemente perché le qualità territoriali pubblicizzate sono presenti in tutta la regione Toscana e non solo.

Il cibo, paesaggio ecc. non sono una prerogativa, una eccellenza solo chiancianese. Le terme invece sì. Le terme con quella acqua specifica che cura e porta determinati benefici, si trova solo a Chianciano, ecco il punto di forza, ecco la leva che potrebbe smuovere le acque (è il caso di dirlo) con opportuni investimenti e strategie di marketing. Paradossalmente anche la situazione sanitaria attuale, una volta sotto controllo, potrebbe in un qualche modo spingere ulteriormente ad un approccio salutistico del termalismo in generale. Un altro punto sul quale mise l’accento Caputi era l’assoluto anacronismo dell’arredo di alcuni negozi e di certe aree della cittadina. Ad onor del vero alcuni interventi sono in corso d’opera e si spera regalino una più gradevole e razionale percezione e vivibilità dello spazio urbano sia ai turisti che alla cittadinanza. E anche gli operatori delle attività economiche in generale sarebbero ben lieti di rinnovare le loro strutture con aiuti economici mirati e soprattutto incoraggiati da una tangibile ripresa dell’economia. Sarà la volta buona di vedere Chianciano risvegliarsi da quel torpore che l’ha privata di qualsiasi prospettiva di sviluppo negli ultimi vent’anni? Ancora una volta…speriamo.

Nunzio Dell’Annunziata