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Candidatura di Conte a Siena. Coro di no dal Pd. In serata la smentita dell’ex Presidente

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Ieri avevamo segnalato la notizia apparsa sul “Corriere della Sera” che in occasione delle elezioni suppletive nel collegio di Siena, per la sostituzione di Padoan, andato a presiedere Unicredit, in alcuni ambienti romani del Pd, a cominciare da Bettini, era stato fatto il nome di Giuseppe Conte. Una candidatura che metteva d’accordo Pd e M5stelle e che avrebbe portato, molto probabilmente, l’ex presidente del Consiglio in Parlamento.

Avevamo segnalato la notizia  anche perché si  collocava a poca distanza chilometrica dalla frequentazione pievese di Mario Draghi e stabiliva un asse ideale di personalità di rilievo,  tra Città della Pieve e la Toscana confinante.

Ma evidentemente il collegio 12 della Toscana è molto appetito, perché uno dei pochi, almeno sinora, abbastanza sicuri per il Pd ed il centro sinistra.  Ecco allora che ieri appena è circolata la notizia sono incominciate a fioccare le prese di posizione. E anche se infiocchettate, non certo favorevoli. Nel Pd e fuori del Pd.

Una delle prime ad intervenire è stata Maria Elena Boschi, che per la verità non fa più parte del centro sinistra nazionale, ma che forse si ritiene parte di quello toscano. Bisogna tenere presente anche questi percorsi a geografie diverse.

“Penso sia prematuro parlarne adesso, sentiremo anche i nostri rappresentanti sul territorio. Per Italia viva in questo momento la priorità è dare al Paese un governo prima possibile – dice Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di Italia viva. – Il destino personale di Conte francamente non è la priorità, prima vengono i 60 milioni di cittadini italiani”. Questo quanto ha detto e quanto riportato sulla stampa.

Alla Boschi si è aggiunto, non proprio ad un tiro di schioppo, il sindaco di Firenze Dario Nardella che, non sappiamo a quale titolo, ha detto di preferire una scelta che venga dal territorio e dirotta Conte a Roma.

Intervistato dall’agenzia Dire, Nardella ribadisce che il candidare Conte a sindaco di Roma “è per una carica di assoluto rilievo politico, molto più importante di un qualunque ministro, inoltre sul piano politico avrebbe messo tutti d’accordo”, rendendo “possibile l’alleanza Pd-5 stelle” sul Campidoglio.”

Insomma la candidatura di Conte a Siena, ha creato un certo scompiglio nei professionisti nel mondo politico toscano. Pare che un pensierino su questo appetitoso collegio  ce lo avessero fatto, stando sempre a notizie di stampa, anche l’ex presidente regionale Rossi e  Gianni Cuperlo.

Di fronte a questo improvviso sgomitare e risuonar di scudi ci sono state allora le prese di posizione dei dirigenti Pd locali e regionali. Sempre su Repubblica si riportano le posizioni del segretario provinciale Pd Andrea Valenti che dice “Non abbiamo avuto alcuna conferma ufficiale. E comunque restiamo sulla posizione della necessità di una rappresentanza territoriale. Non mettiamo in dubbio la popolarità o la capacità di Giuseppe Conte. Ma pensiamo che per rappresentare in un collegio le istanze di quel territorio siano necessarie persone che lo conoscono, ci vivono, hanno un radicamento”.

La segretaria del Pd toscano Simona Bonafé ha aggiunto “Apprendo solo dai giornali dell’ipotesi di una candidatura di Conte per le elezioni suppletive nel collegio di Siena. Nell’esprimere comunque il mio apprezzamento per la figura di Conte, verso il quale non ho niente di personale, tengo a precisare che le candidature nei seggi toscani devono essere espressione dei territori, decise dai territori o perlomeno insieme ad essi”

A questo punto, comunque siano andate le cose, veri o non veri i contatti di cui ha parlato il Corriere della Sera, Conte è dovuto intervenire per calmare gli animi preoccupati. Così conclude l’articolo della Repubblica. “La candidatura alle elezioni suppletive della Camera nel collegio uninominale di Siena? Non ne so nulla, non se n’è parlato. Nel senso che non me lo hanno chiesto, né tantomeno mi sono mai proposto… “. Lo ha detto all’Adnkronos il presidente del Consiglio uscente, incontrato nei pressi di Palazzo Chigi, dopo le polemiche di queste ore su una sua eventuale candidatura per il seggio lasciato libero da Pier Carlo Padoan.