Pensavo di averlo scritto chiaramente nel mio ultimo intervento ma evidentemente mi sbagliavo.
Chiudendo l’ospedale di Città della Pieve senza aver realizzato il nuovo ospedale unico del Trasimeno Pievese la Regione Umbria non solo non è stata ai patti sottoscritti nel 2005 ma ha creato un grave pregiudizio del diritto alla sanità pubblica per decine di migliaia di persone nel nostro territorio.
Al di là delle rassicurazioni di rito e delle statistiche dietro alle quali spesso si nascondono ragioni diverse dai numeri, la sola verità che risalta chiara e lampante è questa.
Ben ha fatto, dunque, il Consiglio Comunale di Città della Pieve quando ha approvato una mozione per richiedere alla Regione Umbria la revisione del piano sanitario per la nostra area.
E’ infatti di assoluta priorità per Città della Pieve e le popolazioni del territorio limitrofo che venga garantita la massima funzionalità della casa della salute ovvero di tutte le specialistiche ambulatoriali necessarie a rispondere in modo puntuale alle esigenze di cura della popolazione locale.
Altrettanto fondamentale è pure il tempestivo ripristino del pronto soccorso recentemente soppresso.
Inoltre deve essere concretamente potenziato il servizio di 118.
Queste sono le misure che le forze politiche tutte debbono richiedere ed ottenere per Città della Pieve.
Da ultimo, tenendo conto del medio e lungo termine, è necessario che i consigli comunali del Trasimeno Pievese chiedano con forza alla Regione Umbria la ripresa del progetto di realizzazione del nuovo ospedale unico.
Lorenzo Berna