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Berna “Ma tu non dici niente?”

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Serve chiarezza sui programmi. Rimpallarsi le responsabilità non fa andare avanti.

E’ passato ormai un anno ed un mese dalle scorse elezioni comunali ed è arrivato il momento da parte mia di rispondere a questa domanda che, da destra e da sinistra, in molti mi rivolgono.

Ho taciuto a lungo perché volevo tornare ad esprimere pubblicamente il mio pensiero a bocce ferme, lontano da qualunque appuntamento elettorale, sperando di riuscire a farmi comprendere meglio ed augurandomi che la realtà che io osservo sia visibile, se non a tutti, quanto meno ai più.

Cosa è successo a Città della Pieve da un anno in qua?

A parte la definitiva chiusura dell’ospedale Beato Giacomo Villa (benedetta dalla visita della Governatrice Marini) , l’assunzione di una segretaria del Sindaco (part time ma inutile a tempo pieno), l’istituzione dell’imposta di soggiorno (balzello insensato ed improduttivo), l’ingresso (a occhi chiusi e fari spenti) nell’Unione dei Comuni del Trasimeno?

A parte questo, non mi pare sia successo null’altro di veramente degno di nota.

Non so se ciò sia di per sè sufficiente a prevedere quali possano essere le prossime azioni politico amministrative di questa maggioranza a trazione integrale PD: so solo che queste prime scelte a me non piacciono affatto e sono e saranno molto dannose alla Città.

Oltre a non piacermi, sottolineo che esse vanno in direzione diametralmente opposta a quanto dichiarato in campagna elettorale circa la volontà di “riconsegnare a Città della Pieve la centralità e l’autorevolezza che riteniamo le competano” (Citazione dal programma elettorale del Partito Democratico).

Forte e chiaro, dunque, credo sia a questo punto arrivato un messaggio: Berna politico non è morto, non è scoppiato, non è scappato, non si è accomodato.

Semplicemente tratto e tratterò di politica da una posizione esterna al Consiglio Comunale: tutto qua.

Lo avevo già detto al momento delle mie dimissioni, lo confermo adesso.

E di buona politica, ormai lo hanno capito anche i sassi, ce n’è un bisogno estremo, anche a Città della Pieve.

Dobbiamo superare i soliti “vedremo, ci penseremo, ci stiamo lavorando, dateci tempo” e passare alle risposte concrete.

Economia, lavoro, servizi, scuola, ambiente, rapporti con i gruppi sociali organizzati e con i privati.

Voglio conoscere le intenzioni concrete di questa Amministrazione Comunale: da cittadino, da professionista ed appassionato di politica voglio leggere nero su bianco quali sono gli obiettivi, i programmi di indirizzo, gli strumenti e le risorse economiche che questa Amministrazione Comunale intende perseguire, realizzare ed utilizzare per il raggiungimento del risultato.

Se non si dice questo, il resto, tutto il resto, sono solo chiacchiere.

Voglio, come credo tutti i Pievesi, un confronto pubblico ed aperto su questi temi vitali per la Città.

Senza la dovuta chiarezza su di essi, nessuno di noi potrà sapere se e quanto convenga ancora investire, personalmente ed economicamente, sul futuro di Città della Pieve.

Se non fa questo, se non fornisce alla comunità dei cittadini amministratati la necessaria chiarezza di prospettive a riguardo, la politica produce solo parole vuote.

Visto che il Direttore me ne ha dato l’opportunità, alla luce del sole, sfrutterò lo spazio del Corriere Pievese per tentare ancora una volta di collaborare, personalmente, politicamente e professionalmente, con chiunque voglia provare a dare un futuro a questa Città.

Lorenzo Berna