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Alta Velocità. La Regione manda in pezzi la regione.

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La notizia corre nella rete e nelle note di tutta la politica umbra. Perugia avrà la sua Frecciarossa. Da Fontivegge partirà verso le cinque del mattino e arriverà nella tarda nottata un treno dell’Alta Velocità. L’arrivo e la partenza fino ad Arezzo sarà lenta, perché non ci sono le infrastrutture adeguate.  E’ una notizia che rompe il fronte che aveva visto tutta la Regione lavorare per un progetto che la collegasse alle vie di comunicazione veloce che passano per l’Umbria a ovest accanto alla Toscana e da attuazione ad un ordine del giorno votato da tutto il Consiglio Regionale qualche tempo fa.

Come volevasi dimostrare, quando scarseggiano volontà politica e idee chiare si combinano spesso pasticci e un Ente nato per unificare e potenziare una piccola e precaria regione sta avviandosi verso la fine di questa legislatura con la possibilità reale di rompere quel che di unitario che in quasi cinquanta anni si è costruito.

Ovviamente la notizia che già circolava da tempo e che avevamo stigmatizzato sul nostro giornale, sorprende e amareggia non solo l’area del Trasimeno che da tempo lavorava con la vicina Toscana e con l’Alto Orvietano per una soluzione a Chiusi, ma restano di stucco di fronte a queste giravolte anche nel resto dell’Umbria. Insorge Foligno, insorge Spoleto, insorge anche il consigliere Ricci con Assisi, insorge Terni e tutta la Valnerina.

Certo l’assessore Chianella cerca di rassicurare, attutire i colpi e di abbassare i toni e la tensione. Ma ormai il disincanto e la sfiducia verso questo ente, dilagano ovunque. E soprattutto sui tempi l’errore è imperdonabile. (g.f)

Questo il testo della nota diffusa dalla Giunta Regionale:

“Sul collegamento ferroviario dell’Umbria con il Frecciarossa, sarà cura della Giunta regionale informare l’opinione pubblica e le forze politiche che in questi giorni si sono prodigate nel formulare ipotesi e scenari non sempre realistici dello stato d’avanzamento del lavoro che stiamo portando avanti con Trenitalia, anche alla luce degli incontri previsti nei prossimi giorni, all’esito dei quali sarà possibile eventualmente definire tempi, costi e modalità di svolgimento del nuovo servizio”.  È quanto afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Giuseppe Chianella che, con riferimento alle numerose prese di posizione da parte di vari esponenti politici, fa il punto sullo stato dell’arte precisando i termini della questione.

   “Innanzitutto – sottolinea Chianella – ricordo che il tema dell’istituzione di una corsa diretta da Perugia-Fontivegge con destinazione la stazione di Milano Centrale tramite il Frecciarossa 9500 in partenza da Arezzo alle ore 6.11, arretrandolo alla stazione di Perugia, è da tempo allo studio della Giunta regionale e pertanto desta sorpresa il tentativo quantomeno tardivo da parte di numerosi esponenti politici di attribuirsene i meriti. Tanto più che, come è noto, l’ipotesi è ancora in via di definizione relativamente agli aspetti tecnici ed operativi non secondari”.

  “In secondo luogo – dice -, occorre puntualizzare che la tipologia di servizio che si prevede di istituire non è annoverabile in senso stretto come un servizio di Alta Velocità in quanto le caratteristiche dell’infrastruttura, anche se percorsa da materiale rotabile di nuovissima generazione, non consente standard prestazionali di tale livello per tutto il tratto che precede l’immissione in direttissima. è il caso di sottolineare – aggiunge Chianella – che tale servizio assumerà necessariamente il carattere di sperimentalità e solo all’esito positivo dei risultati quantificabili in un numero adeguato di passeggeri, opportunamente confrontati con i costi sostenuti, potrà diventare definitivo”.

   “Va poi rimarcato – conclude Chianella -che la Giunta regionale, contrariamente a quanto affermato da parte di alcuni esponenti politici, pone la stessa attenzione rispetto alla individuazione di servizi ferroviari che possano migliorare il sistema della mobilità di altre realtà regionali, ben sapendo che quella relativa al capoluogo rappresenta storicamente di gran lunga la situazione più critica”.