Home Argomenti Economia Affollato consiglio “aperto” a Castiglione sulla Coop Centro Italia

Affollato consiglio “aperto” a Castiglione sulla Coop Centro Italia

Condividi

(AKR) – Un Consiglio comunale “aperto” molto affollato quello che si è tenuto ieri sera a Castiglione del Lago. Il tema della serata era la situazione della Coop Centro Italia, la più grande azienda umbra nel settore della distribuzione per numero di dipendenti che ha il suo centro direzionale a Castiglione del Lago, dove si trova anche il grande magazzino logistico di merci varie. Tantissimi lavoratori, rappresentanti sindacali, esponenti politici regionali e moltissimi cittadini, tutti preoccupati delle possibili ripercussioni occupazionali relative alla cessione dei 29 punti vendita delle province di Arezzo e Siena all’Unicoop Firenze.

Il Sindaco Sergio Batino ha aperto la lunga serie di interventi esprimendo preoccupazione ma anche cautela: «Le scelte fatte da Coop ad oggi non mettono minimamente in discussione il numero degli addetti, l’azienda non ha dichiarato nessuna crisi e anche nel 2017 chiuderà il bilancio in utile. La Coop fa le proprie scelte che noi come amministratori comunali rispettiamo: le nostre preoccupazioni sono relative solo al mantenimento, per i prossimi anni e in un futuro più lontano, della sede direzionale e logistica a Castiglione, tutte legate ad una possibile perdita di centralità geografica del nostro comune. Noi siamo vigili e stiamo favorendo il confronto costante fra azienda, sindacati, istituzioni locali e regionali per poter delineare un quadro propositivo e di intervento condiviso. Non vogliamo strumentalizzazioni politiche sulla vita dei lavoratori, né screditare pericolosamente una grandissima azienda cooperativa che ha bisogno della fiducia dei soci, dei consumatori e dei risparmiatori: Questa sera vogliamo mandare un messaggio forte all’azienda e alle istituzioni regionali».

L’intervento di Luca Ciarapica, coordinatore della RSU del magazzino Coop Centro Italia, ha ricordato il grande attaccamento e la dedizione dei lavoratori verso l’azienda: «Non vogliamo strumentalizzazioni politiche e non vogliamo che vengano fatte campagne elettorali sulla pelle di noi lavoratori: questo “gioco” non ci piace. Siamo favorevoli a tavoli sindacali e istituzionali per condividere le strategie e i progetti di Coop».

Oscar Monaco, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, ha portato la solidarietà del suo partito ai lavoratori: «Le istituzioni democratiche devono stare sempre dalla parte dei lavoratori, no all’equidistanza. Coop ha operato male sul mercato finanziario con operazioni rischiose che si sono rivelate fallimentari. Le istituzioni devono richiamare la Coop alle proprie responsabilità e al rispetto delle promesse fatte proprio qui due anni fa. Non mettiamo la testa sotto la sabbia: i rischi occupazionali ci sono e non sono così ipotetici».

Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil di Perugia, ha ringraziato l’Amministrazione comunale per il “faro acceso” sulla situazione Coop: «C’è bisogno di fare attenzione e di renderci bene conto della situazione finanziaria dell’azienda e la Cgil esercita un costante controllo. Siamo in un territorio che ha difficoltà economiche e in presenza di un insediamento importante: non possiamo perdere la sede di Castiglione del Lago. Noi in sintesi chiediamo tre cose: profondo rinnovamento della cooperativa a partire da gruppo dirigente con una nuova spinta per il futuro; creare le giuste sinergie per consolidare questa sede; infine iniziare un monitoraggio con Coop Centro Italia e Unicoop Firenze per capire i programmi e la nuova organizzazione a seguito del passaggio di mano dei 29 punti vendita».

Accorato l’intervento di Uliano Bufalini dirigente di Unicoop Senese che volle fortemente la fusione nel 1997 che ha parlato di “resa dei conti” e di rispetto dovuto ai lavoratori. Bufalini ha parlato del travaglio generato dal progetto di fusione e delle sue “responsabilità” verso i lavoratori senesi e i tanti soci che riponevano piena fiducia ed entusiasmo nel progetto. «Il gruppo dirigente se ne deve andare, si deve dimettere subito assumendosi le proprie responsabilità. Occorre fare un atto di onestà e restituire la fiducia compromessa per salvare il futuro dei nostri lavoratori».

Interventi a vario titolo hanno ribadito le preoccupazioni dei lavoratori Coop e della cittadinanza castiglionese. Richieste di convocazione di un tavolo di concertazione con la Regione Umbria, Regione Toscana, Coop Centro Italia e Unicoop Firenze. Centrale il ruolo del movimento cooperativo nell’economia locale: occorre tornare a fare commercio, abbandonando operazioni finanziarie a rischio, cambiando il modello industriale. I gruppi consiliari hanno parlato fornendo ricostruzioni delle vicende molto diverse, ma tutti uniti nel chiedere massima attenzione e senso di responsabilità da parte di Coop.

Per Margherita Banella, capogruppo di maggioranza, occorre ottimizzare il rapporto tra processi direzionali e processi produttivi, con un maggiore e più puntuale coinvolgimento delle forze lavorative e sindacali sui percorsi strategici presenti e futuri. Per monitorare l’andamento economico per territorio in generale, Banella ha infine chiesto la creazione di un osservatorio permanente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno che veda impegnati gli enti locali, le associazioni di categoria, i sindacati e le imprese, un tavolo teso alla formulazione di proposte ed elaborazione di modelli di sviluppo concertati.